venerdì 30 dicembre 2016
Libro "Il Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi"
venerdì 23 dicembre 2016
Splendida serata di inaugurazione della personale di Carmen Arena al Museo Greco di Catania con intenso momento di belcanto
Splendida serata di inaugurazione della personale di Carmen Arena al Museo Greco di Catania con intenso momento di belcanto
Nella prestigiosa cornice del Museo di arte contemporanea "Emilio Greco", sito nel piano nobile del settecentesco palazzo Gravina Cruyllas che chiude la scenografica e barocca via dei Crociferi in Catania, ove è la casa natale del Cigno del melodramma italico Vincenzo Bellini, si svolse il 22 dicembre l'elegante vernissàge con l'inaugurazione della personale della artista e pittrice Carmen Arena, personaggio conosciuto a livello nazionale per la poliedricità degli eventi che organizza e patrocina, qui in veste di pittrice moderna. Con l'intervento di numerosissimi e qualificati ospiti, il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle autorità, la Presidente del Consiglio comunale di Catania Francesca Raciti, gli assessori ai Lavori Pubblici Luigi Bosco ed alle Attività Produttive Nuccio Lombardo, della responsabile del settore politiche giovanili dott.ssa Margherita Oliva, del Direttore del Museo Greco e del Belliniano (ivi collegati), dott.Silvano Marino. La curatrice della mostra, prof.ssa Daniela Costa dell'accademia di Belle Arti, ha voluto nel suo intervento illustrare gli elementi essenziali nella pittura di Carmen Arena, qui compendiati in Aria Acqua Terra e Fuoco, aggiungendo che il "quinto elemento, l'etere, si condensa nelle sue sculture futuriste", li esposte. Lo scrittore e critico d'Arte comm.dott. Francesco Giordano, che ha analizzato la pittura della Arena nella brochure pubblicata per l'occasione, ha voluto precisare le qualità di Carmen Arena come benefattrice della città per avere restaurato gratuitamente la chiesa di N.S. dei Minoritelli e ripreso dall'oblìo l'altare della chiesa monumentale di San Nicola assieme ad altri lavori che la rendono meritevole di lode; ha altresì portato il saluto della Real Casa d'Epiro che egli rappresenta in quanto Delegato per la Sicilia e Malta.
L'esposizione dei quadri, molto intensi, di Carmen Arena nelle varie sale del Museo, con le foto dell'attivissimo Antonio Ferlito, è stata allietata dalle esibizioni canore del chitarrista poeta Giacomo Pistone, nonché da un delizioso momento musicale, in realtà un concerto anche se ridotto a poco meno di un'ora per i tempi tecnici della struttura museale, nella sala conferenze del Belliniano, attigua al museo Greco, gentilmente messa a disposizione dalla amministrazione comunale: i buoni uffici e la direzione artistica dello spazio musicale furono del comm.dott. Francesco Giordano.
Presentati dal giovane e noto attore e conduttore televisivo Andrea Schillirò, accompagnati al pianoforte verticale dal noto pianista e compositore Maestro Nino Anfuso, organista della cattedrale di Misterbianco, che ha voluto contribuire con passione all'evento,si sono esibiti "a casa Bellini" le giovani soprano Maria Grazia Tringale e mezzosoprano Roberta Celano, promesse luminose del firmamento lirico belcantistico (la 26enne Celano è fresca vincitrice del concorso "Simone Alaimo", protagonista nel ruolo di Rosina nell'opera Barbiere di Siviglia con la regìa di quest'ultimo, nonché vincitrice del premio eccellenze Iblee conferito al teatro di Donnafugata diretto dal celebre Maestro Cultrera), che hanno ammaliato il pubblico convenuto con un programma breve ma di intensissimo sentire: da "Cruda sorte" dalla Italiana in Algeri di Rossini a "Son l'umile ancella" dalla A.Lecouvreur; da "Core 'ngrato" alla splendida Malia, romanza da salotto di F.P.Tosti che la Celano canta in modo soavissimo; da "Musica proibita" di Gastaldon a "Nel giardin del bello" dal Don Carlo di Verdi, ove la Celano ha mostrato nuovamente il suo virtuosismo vocale: finale coi duetti delle cantanti che hanno interpretato "Non ti scordar di me" e, per chiudere in bellezza con un grandissimo genio al quale la poetica di Bellini si inchinava, il duetto "Prenderò quel brunettino" dal Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, assai apprezzato.
Fra gli ospiti, una delegazione delle Guardie Ambientali di Sicilia; per l'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon (oltre a Carmen Arena e Francesco Giordano) furono presenti il grand'ufficiale Giuseppe Valore e la sorella Pina, il cav.Vito Aversa, il dott.Luciano Costanzo, la Dama ins.Grazia Caruso; presenti anche il noto scrittore e poeta prof.Sergio Collura, il prof.Salvo Luzzio esperto d'Arte e molti altri. Una serata elegante all'insegna dell'Arte e della musica che chiude il 2016 con positiva visione per il futuro; la mostra delle opere di Carmen Arena rimarrà allestita al Museo Greco fino al 7 gennaio.
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sabato 17 dicembre 2016
Piacevole serata per il Concerto di Natale 2016 a Misterbianco con l'Accademia di Arte Etrusca e il patrocinio della Delegazione siciliana della Real Casa d'Epiro
Piacevole serata per il Concerto di Natale 2016 a Misterbianco con l'Accademia di Arte Etrusca e il patrocinio della Delegazione siciliana della Real Casa d'Epiro
Una serata elegante all'insegna dei valori della Cultura e dell'Arte, si svolse il 15 dicembre c.a. nella sala Giarrizzo dell'ex stabilimento Monaco del comune di Misterbianco (Catania), ove, organizzata dalla amministrazione comunale, dalla Accademia di Arte Etrusca con il patrocinio della Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro e della Delegazione di Catania delle Guardie d'Onore al Pantheon, è stato tenuto il tradizionale concerto di Natale, quest'anno intitolato "La Vergine degli angeli", nonché la sezione itinerante del Premio Essenza Donna ed alcuni riconoscimenti speciali.
Molta affluenza di pubblico qualificato ed interessato, la conduzione della serata da parte del docente universitario di Medicina prof.Agostino Palmeri con la partecipazione del prof.Pietro Suriano, l'attenta organizzazione della animatrice della serata, l'artista Carmen Arena presidente dell'Accademia Etrusca, hanno consentito lo svolgersi sereno e lieto di una manifestazione che onora chi la promuove, nonché il comune etneo di Misterbianco, attento allo sviluppo culturale e sociale ed a valorizzare aspetti importanti della società contemporanea.
Interventi di saluto sono stati quelli Sindaco di Misterbianco dott.Nino Di Guardo, dell'Assessore alla Cultura dott.Federico Lupo e del presidente del Consiglio comunale Nino Marchese; successivamente intervennero il Delegato di Catania delle Guardie al Pantheon uff.ing.Salvatore Caruso, che ha portato il plauso dell'Istituto per la serata, elogiando i premiati; intervenne il Commendatore con placca dott. Francesco Giordano, Delegato per la Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, il quale con vibrante emozione ha voluto portare, trattandosi del primo evento a cui la Real Delegazione ha dato il patrocinio, il saluto di SAR il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Capo della Real Casa, nonché precisare che le attività di essa sono sostanzialmente culturali sociali e legate alla Santa Religione di Cristo, sotto il cui manto della Theotokòs l'Epiro svolge le funzioni assegnate dalla divina volontà.
I brani cantati dalla soprano Nadia Suriano, unitamente al tenore Emanuele Scribano, accompagnati per l'occasione dal noto Maestro Pietro Cavalieri alla tastiera elettrica, da "la Vergine degli angeli" a "Un bel dì vedremo" col finale dei classici "Adeste fideles" e "Astro del ciel", hanno allietato l'uditorio: esibizioni alternate alle premiazioni di Essenza Donna ed alle letture di alcuni poeti, mentre alla fine sono stati consegnati i riconoscimenti speciali.
Premiati con la statuetta di Essenza Donna itinerante 2016, sono stati la dott.ssa Giusy De Martino, il soprano Nadia Suriano, la prof.ssa Caterina Privitera, l'insegnante Dama Grazia Caruso, la musicista Silvana Fagone, la dott.ssa Anastasia Distefano, il soprano Maria Grazia Tringale, l'associazione culturale Agorà nella persona della presidente prof.ssa Ina Visalli; i momenti culturali sono stati dei poeti Angelo Battiato, Katia Marchese, Mariangela Torrisi, Antonella Paparo, Maria Privitera, Giacomo Pistone, Giusy Zuccarello.
I riconoscimenti speciali, diploma artistico, sono andati al sostituto commissario di PS cav.dott.Salvo Sorbello, all'insegnante prof.Francesco Distefano, al Comm.Dott. Francesco Giordano, che ha tenuto a dedicare l'importante premio, a nome della Reale Casa d'Epiro, ai bambini poveri cristiani d'Italia rammentando il grave disagio sociale odierno della Patria nostra, nonché ai cristiani perseguitati che soffrono in Siria, in Irak, in Libia, sotto la ferocia degli intolleranti fanatici.
Un evento lieto e simpatico fortemente voluto dall'Accademia di Arte Etrusca, che ha rappresentato in maniera plastica la diffusione della cultura nelle nostre contrade.
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domenica 11 dicembre 2016
Concerto di Natale 2016 patrocinato dalla Real Casa d'Epiro Delegazione di Sicilia e Malta, Misterbianco (Ct), 15 dicembre 2016, ore 18,30
Pubblichiamo l'invito del Concerto di Natale 2016 che la Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, nella persona del Nob.Comm.c.pl.Dott.Francesco Giordano, ha patrocinato, insieme al Comune di Misterbianco, alle Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon ed alla Accademia di Arte Etrusca.
venerdì 9 dicembre 2016
La Spiritualità nell'Arte, Misterbianco (Ct) 25\11\16: video dell'intervento del Delegato della Real Casa d'Epiro per la Sicilia e Malta
Pubblichiamo il video dell'intervento alla mostra di Arte contemporanea, "La Spiritualità nell'Arte", organizzata dall'Accademia di Arte Etrusca e dal Comune di Misterbianco il 25 novembre 2016, di S.E. il Delegato per la Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, Nob.Comm.c.pl.Dott. Francesco Giordano.
lunedì 28 novembre 2016
Successo della mostra di Arte contemporanea e del premio Aquila d'Argento a Misterbianco
Successo della mostra di Arte contemporanea e del premio Aquila d'Argento a Misterbianco
La mostra di Arte contemporanea "La spiritualità nell'Arte" e il XVI premio nazionale "Aquila d'Argento", organizzate dall'Accademia di Arte Etrusca sapientemente ideata e diretta da Carmen Arena, si sono svolte nella sala dello stabilimento Monaco del Comune di Misterbianco, ospiti di quel municipio, alla presenza, nelle serate del 25 e 26 novembre u.s., del Sindaco misterbianchese Nino Di Guardo, dell'Assessore alla Cultura Lupo e del presidente del consiglio comunale Marchese.
La mostra d'arte di venerdì 26, intensamente partecipata, presentata dalla dott.ssa Antonella Cunsolo e che ha avuto come ospite l'Assessore alle infrastrutture e lavori pubblici del Comune di Catania ing.Luigi Bosco, ha avuto la caratteristica di premiare gli artisti che si sono distinti nel campo poetico e pittorico; densi gli interventi dei relatori, il prof.Salvo Luzzio ha elogiato il ruolo degli artisti che devono essere supportati dalle istituzioni, il dott. Francesco Giordano ha voluto ricordare la grande figura del recentemente scomparso prof.Giuseppe Giarrizzo, a cui la sala è intitolata, preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Catania ed eminente storico, sottolineando che la spiritualità è alla base della ricerca degli Ideali che animano l'artista, citando Wilde e Plotino, secondo cui è l'Uno da raggiungere anche in Arte, e brevemente soffermandosi sulla importanza cristiana delle icone, particolarmente quella russa della Madonna di Kazan, molto venerata nel mondo ortodosso, di cui egli ha voluto fare cenno in quanto Delegato per la Sicilia e Malta della Reale Casa d'Epiro.
Il Premio Aquila d'Argento ha altresì veduto la notevole partecipazione del pubblico, che ha gradito le premiazioni a diverse personalità che si sono distinte nei vari settori, considerata la manifestazione (che il Comune di Misterbianco ha sostenuto, ove il Sindaco ha premiato i meritevoli), una delle eccellenze in campo nazionale. Fra i premiati della serata, presentata dalla dott.ssa Jolanda Scelfo e dalla dott.ssa Anastasia Distefano, il prof.Italo Garigale chirurgo estetico, il ten.col.Massimo Zafarana dell'Aeronautica, premiato da Don Giovanni Salvia, il Comandante Roberto Valentino delle Guardie Ambientali del centro Italia e il dott.Giuseppe Giocaliero delle medesime Guardie, il dott.Alfio Sciacca giornalista; ci sono stati dei momenti musicali partecipati. Le serate, che hanno avuto il contributo della delegazione di Catania delle Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon guidata dall'ing.Salvatore Caruso, mercè l'impegno della vulcanica artista Carmen Arena che è anche GdO, dimostrano la notevole volontà della medesima di diffondere la cultura e l'arte in modo aperto e spontaneo, coinvolgente per ogni settore della società.
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lunedì 21 novembre 2016
Celebrata a Catania la S.Messa in ricordo dei Sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoja
La Santa Messa in memoria delle LL.MM. Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoja, Sovrani d'Italia dal 1900 al 1946, si è svolta come consuetudine a Catania nella chiesa di San Camillo dei Mercedari ai Crociferi, in via dei Crociferi, fulcro del centro storico della città etnea; organizzata dalla Delegazione di Catania dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, brillantemente guidata dall'ing.uff. Salvatore Caruso, ha visto nella mattinata di domenica 20 novembre, la partecipazione dedlle Delegazioni INGORTP di Siracusa ed Enna, nonché la presenza dell'Ispettore Regionale della Sicilia INGORTP ins.Giuseppe Restifo, e del Consultore dell'Istituto nonché Delegato per la Sicilia degli Ordini Dinastici di Savoja, gr.uff. avv.Francesco Atanasio.
La funzione fu sapientemente svolta dal molto reverendo Don Gianni Romeo, cappellano dell'Ordine di N.S. della Mercede e parroco della comunità Immacolata Concezione ai Minoritelli in Catania, con folta partecipazione delle Guardie etnee e ivi convenute, ospiti della GdO Barone Beniamino Sorbera de Corbera, responsabile dell'ordine Mercedario catanese, che con molta liberalità sposa la causa sabauda. Alla fine della Messa, ove il Delegato catanese Caruso ha ricordato che il Pantheon attende il ritorno delle salme dei Re celebrati, dall'esilio in cui ingiustamente sono ancora relegati dopo oltre settanta anni, e letta la preghiera per la beatificazione della Regina Elena da parte della Guardia e consultore dott.Filippo Cuva, l'avv.Atanasio, nella monumentale sagrestia, ha voluto brevemente rammentare le opere di grandissima umanità compiute da Sua Maestà Elena di Savoja durante il Regno: dalla fondazione dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro alla lotta contro l'encefalopatia letargica; inoltre Elena, nata Petrovich Niegos del Montenegro, volle passare dalla fede cristiana ortodossa a quella cattolica, in ossequio alla tradizione di Casa Savoja che è sempre stata legata alla Chiesa di Roma; infine egli ha preannunciato delle iniziative per sostenere la Beatificazione della Regina, Rosa d'Oro della Cristianità.
Tra le personalità e Guardie presenti, il Vicario degli Ordini Dinastici di Savoja per Catania cav.avv.Giovanni Vanadia, i componenti della Consulta dei Senatori del Regno prof.Guarino, prof.Suriano, lo stesso delegato Caruso nominato nella sessione di novembre consultore; le Guardie Aversa, Arena, La Torre, Speranza, Costanzo, Caruso, Lo Presti, Valore e diverse altre; presente altresì il comm. con placca Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro dott.Francesco Giordano, Delegato per la Sicilia e Malta della Real Casa Epirota, ivi in veste di Guardia d'Onore.
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lunedì 7 novembre 2016
Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Roma 4-5 novembre 2016
Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Roma 4-5 novembre 2016
La Guardia d'Onore Nob. Commendatore con placca Dott. Francesco Giordano di Catania, in servizio di scòlta alle tombe dei Sovrani d'Italia al Pantheon della Città eterna, nei giorni commemorativi della Vittoria nella Grande Guerra e della celebrazione del Milite Ignoto nonché delle FF.AA. e dell'Unità nazionale (foto di Roberta Celano).
domenica 16 ottobre 2016
Francesco Giordano, scrittore e giornalista, nominato Commendatore con placca dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro con titolo di Nobile
Francesco Giordano, scrittore e giornalista, nominato Commendatore con placca dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro con titolo di Nobile
Con sovrane Lettere Patenti del 4 ottobre 2016, festività di San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia, il Gran Principe d'Epiro S.A.S. Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Capo della Real Casa epirota e Gran Maestro degli Ordini cavallereschi da questa derivati, si è degnato concedere al Dottor Francesco Giordano, catanese, scrittore e giornalista, il quale dall'agosto del corrente anno ricopre il ruolo di Delegato della Real Casa d'Epiro per la Sicilia e Malta (ruolo diplomatico col trattamento di Eccellenza), il rango di Commendatore con placca dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro, con titolo di Nobiltà personale secondo l'ordinamento dinastico epirota, che segue il diritto nobiliare italiano (ultima legge di S.M. il Re d'Italia Vittorio Emanuele III nel giugno 1943) con iscrizione nel libro dei Nobili della Casa Reale d'Epiro. Nell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro la classe di Commendatore con placca è la terza (dopo quella di Gran Collare e Cavaliere\Dama Gran Croce), equivalente alla classe di Grande Ufficiale degli altri Ordini cavallereschi (esempio l'Ordine al Merito Civile di Savoia, l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana), eguale per livello agli Ordini di collazione pontificia della Santa Sede (Ordine di San Silvestro, Ordine di San Gregorio Magno); nell'Ordine si viene ammessi di regola come Cavaliere o Dama, la Commenda con placca con titolo di Nobile si concede molto raramente solo a coloro che sònsi straordinariamente distinti per i meriti verso la Casa Reale d'Epiro ed il Principe.
Il neo insignito e Nobile ha al riguardo dichiarato: "Considero un altissimo onore codesto riconoscimento, ringrazio il Principe Don Davide che ha voluto conferirlo: ciò sarà senza dubbio maggior sprone per le attività di conoscenza culturale e storica concernenti il Regno d'Epiro e la civiltà dei popoli d'Europa, in virtù del fatto che è in uscita nelle librerie, per i tipi delle edizioni Akkuaria, un libro molto denso sulla storia dell'Epiro e della sua casata".
Di seguito alcune notizie storiche sull'Ordine dell'Aquila d'Epiro:
La tradizione dice che tale ordine fu fondato da Michele I, Despota d'Epiro (Despota in greco significa Sovrano), nel 1207; il Governo del Nord Epiro, dopo essersi proclamato indipendente dall'Albania nel 1914, lo rivitalizzò nello stesso anno.L'idea di rivitalizzare tale ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, che, firmato dai rappresentanti epiroti e dai plenipotenziari di Italia, Germania, Austria-Ungheria, Francia, Regno Unito e Russia aveva riconosciuto al Governo epirota la facoltà di battere moneta, stampare francobolli, arruolare milizie e disporre di ordini cavallereschi propri, in secondo luogo fu dovuta al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d'Epiro. La sua figura fu assai importante per l'Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l' indipendenza, se escludiamo l'antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E' certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l' ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall' Imperatore Isacco Angelo nel 1191, che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani. Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica affermò a chiare lettere che la sua famiglia disponeva di tale ordine da tempo immemorabile: "Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell' Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l'avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de' Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio".La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone - Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E' certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l'aquila bicipite di nero in campo rosso, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell'Aquila d'Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell'Aquila d'Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l'attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l'abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l'Archivio di Stato di Sulmona. Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell' Epiro moderno. I colori sono il bianco e l'azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l'ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d'epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003. Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l'esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro.
martedì 27 settembre 2016
Sant'Euplio, sacrario ritenuto alienabile...
Negli ultimi giorni è uscito un documento, poi parzialmente "smentito" dal Comune di Catania, secondo cui sarebbero alienabili a' fini di cassa, taluni monumenti pubblici importanti per la storia della città, il più noto dei quali è il sacrario del compatrono catanese Sant'Euplio. A questo proposito ospitiamo, ringraziandolo per la passione e disponibilità, un intervento del noto studioso prof.Antonino Blandini, già apparso sul settimanale diocesano "Prospettive".
S A N T ' E U P L I O
S A C R A R I O R I T E N U T O A L I E N A B I L E
L a n o t i z i a p u b b l i c a t a i l 2 7 m a r z o , d o m e n i c a d i P a s q u a , s u l q u o t i d i a n o L a S i c i l i a c i r c a i l r i s a n a m e n t o d e l l e c a s s e c o m u n a l i d a a t t u a r e c o n i l p i a n o d i d i s m i s s i o n e d e g l i i m m o b i l i d a i m m e t t e r e s u l m e r c a t o , t r a i q u a l i a n t i c h i s i t i l e g a t i a l l a s t o r i a e a l l a p i e t à r e l i g i o s a d e l n o s t r o p o p o l o - c o m e l a c h i e s a e x c o n f r a t e r n a l e S a n t ' E u p l i o c o n c r i p t a r o m a n a e x t r a m o e n i a n e l l ' o m o n i m a v i a , l a f r a n c e s c a n a S a n t a M a r i a d e g l i A n g e l i a C i b a l i , i n v i a P i e t r o V e r r i e l ' e x c o n f r a t e r n a l e S a n C r i s t o f o r o m i n o r e i n p i a z z a S p i r i t o S a n t o - a m a r e g g i a n o n p o c o c o l o r o a i q u a l i s t a n n o a c u o r e i b e n i c u l t u r a l i e s t o r i c i d e l l a c i t t à .
A t a l p r o p o s i t o c o n d i v i d o q u a n t o e s p r e s s o d a l l ' a t t e n t o e d i n f o r m a t o l e t t o r e , L u c a G e n n a r o , n e l l ' i n t e r v e n t o p u b b l i c a t o d a L o d i c o a L a S i c i l i a d i m a r t e d ì 2 9 m a r z o a p r o p o s i t o d e l s i t o i n t i t o l a t o a l s a n t o c o m p a t r o n o c o n c i t t a d i n o , m a r t i r i z z a t o a C a t a n i a i l 1 2 a g o s t o 3 0 4 . A n t i c a m e n t e i l c u l t o e u p l i a n o v e n i v a z e l a t o i n d i v e r s e c h i e s e c i t t a d i n e - d i a l c u n e r i m a n e s o l o i l r i c o r d o o q u a l c h e t r a c c i a c o m e p e r S a n t a M a r i n a d i v i a P o z z o M u l i n o - s i t u a t e n e i p r e s s i d e l F o r o R o m a n o , a t t u a l e p i a z z a S a n P a n t a l e o n e , c h e l a t r a z i o n e i n d i c a c o m e l u o g o d e l m a r t i r i o d e l g i o v a n e s a n t o .
N e l X I I I s e c o l o f u c o s t r u i t a u n a c h i e s a m e d i e v a l e , d e l l a q u a l e p a r e c h e n o n s i a n o r i m a s t i r u d e r i - s o p r a l a p r i g i o n e o s e p o l c r o d i S a n t ' E u p l i o : i n r e a l t à u n e d i f i c o f u n e r a r i o d i e t à r o m a n a , i n o r i g i n e a l i v e l l o d e l l a s t r a d a e f a c e n t e p a r t e d i u n a p i ù g r a n d e a r e a s e p o l c r a l e , l a n e c r o p o l i , c h e s i e s t e n d e v a a n o r d d e l l a c i n t a m u r a r i a .
I l s a c r o , b u i o e p i c c o l o i p o g e o e u p l i a n o , c h e s i r a g g i u n g e p a s s a n d o p e r u n o s t r e t t o e l u n g o c o r r i d o i o , c o n s t a d i u n v a n o r e t t a n g o l a r e l e c u i p a r e t i p r e s e n t a n o p i c c o l e n i c c h i e , u n t e m p o c o n t e n t i u r n e c i n e r a r i e : a n c o r a s i n o t a n o u n a l t a r i n o e u n a f f r e s c o , q u a s i d e l t u t t o s b i a d i t o , d e l s a n t o p r o t o d i a c o n o ; i n t a l e c r i p t a c i m i t e r i a l e , f i n o a q u a l c h e a n n o f a , l a m a t t i n a d e l 1 2 a g o s t o v e n i v a c e l e b r a t a l a s . m e s s a i n o n o r e d e l s a n t o m a r t i r e .
D a u n d o c u m e n t o r i g u a r d a n t e i l C o n t e A l a i m o d a L e n t i n i r i s u l t a c h e f u o r i P o r t a S t e s i c o r e a o d i A c i s ' e s t e n d e v a l a c o n t r a d a e x t r a u r b a n a d a c u i i n i z i a v a i l t e r r i t o r i o d i O g n i n a d o v e n e l S e t t e c e n t o f u c o s t r u i t a u n a c h i e s a s a c r a m e n t a l e , a b b a t t u t a n e l g i u g n o 1 9 6 1 , p e r l a c o s t r u z i o n e d e l l u n g o m a r e A r t a l e A l a g o n a .
U n a s e c o n d a c h i e s a f u c o s t r u i t a n e l 1 5 4 8 . C i n q u a n t ' a n n i d o p o o s p i t ò l a C o m p a g n i a d e i F r a t e l l i a g g r e g a t a a i f r a t i m i n o r i C a p p u c c i n i ; n e l 1 6 0 6 f u a s s e g n a t a a i f r a t i f r a n c e s c a n i t e r z i a r i r e g o l a r i d i S a n t a N i c o l e l l a o v v e r o d i S a n N i c o l a o N i c o l ò d ' i t r i s c i n i . L ' i p o g e o d i v i a S a n t ' E u p l i o f u r i s c o p e r t o e r i a p e r t o a l c u l t o n e l 1 6 3 9 .
U n a t e r z a c h i e s a f u e r e t t a d o p o i l t e r r e m o t o d e l 1 6 9 3 e f u i n t i t o l a t a a i s a n t i p a t r o n i d e l l a c o n f r a t e r n i t a A n t o n i o e d E u p l i o e c h i a m a t a f u o r i l e m u r a p e r d i s t i n g u e r l a d a l l ' o m o n i m a d i p i a z z a S a n t ' A n t o n i n o - v i a A b a t e F r a n c e s c o F e r r a r a n e i p r e s s i d e l l ' o s p e d a l e e d e l l a P o r t a c i n q u e c e n t e s c a S a n t ' E u p l i o . C o n p r o s p e t t o i n p i e t r a c a l c a r e e s p o s t o a d o v e s t l ' a u l a l i t u r g i c a a v e v a d u e a l t a r i l a t e r a l i : a d e s t r a q u e l l o d i S . A n t o n i o A b a t e e a s i n i s t r a q u e l l o d e l S s . C r o c i f i s s o , d e c o r a t i d a l p i t t o r e T u l l i o A l l e g r a , s a c e r d o t e d i s a n t a v i t a , c a n o n i c o d e l l a C o l l e g i a t a e r e t t o r e d e l l a c h i e s a f i n o a l l ' a n n o d e l l a m o r t e , i l 1 9 3 4 , n o n o s t a n t e l a c e c i t à l ' a v e s s e c o l p i t o a l l ' i n i z i o d e l N o v e c e n t o .
I l t e m p i o e u p l i a n o f u d e c o r a t o e a b b e l l i t o a n c h e d a i d i p i n t i d e g l i a r t i s t i S a n t i C a c c i a g u e r r a e A l e s s a n d r o A b a t e c h e r a f f i g u r ò l a d e c o l l a z i o n e d e l m a r t i r e v o l o n t a r i o . S u l l ' a r c o s o p r a l ' a b s i d e q u a d r a t a d e l p r e s b i t e r i o d e l l ' a l t a r e m a g g i o r e s t a v a s c r i t t o i n l a t i n o : I o s a c r i f i c o e d i m m o l o m e s t e s s o a l P a d r e e a l F i g l i o e a l l o S p i r i t o S a n t o . S u l l a v o l t a d e l l o s t e s s o c a p p e l l o n e s i l e g g e v a l ' a f f e r m a z i o n e a t t r i b u i t a a S . E u p l i o e r i c a v a t a d a g l i a t t i g e n u i n i d e l s u o m a r t i r i o : C h r i s t i a n u s s u m . V i s i c o n s e r v a v a i l s i m u l a c r o r e l i q u a r i o l i g n e o p r o c e s s i o n a l e d e l s a n t o c o n t i t o l a r e c o n l a r e l i q u i a .
L a c h i e s a d i v e n t a t a s e d e c i t t a d i n a d e l c u l t o p u b b l i c o e u c a r i s t i c o f u d i s t r u t t a d a i b o m b a r d a m e n t i a e r e i d i g i o v e d ì 8 l u g l i o 1 9 4 3 e i l r e t t o r e , p a d r e S a n t o D ' A r r i g o , m e t t e n d o a s e r i o r e p e n t a g l i o l a s u a v i t a , r i u s c ì a d e s t r a r r e i l S a n t i s s i m o d a l t a b e r n a c o l o e d a n c h e l a s t a t u a d a l l a s u a n i c c h i a , o r a i n C a t t e d r a l e , d u r a n t e l a p i ù m i c i d i a l e d e l l e n u m e r o s e i n c u r s i o n i o p e r a t e d a s q u a d r i g l i e d i f o r t e z z e v o l a n t i L i b e r a t o r s U S A p r o v e n i e n t i d a l l a T u n i s i a : t r a l e 1 5 . 3 5 e l e 1 6 . 0 5 d i q u e l l a t r a g i c a e a f o s a g i o r n a t a e s t i v a c e n t i n a i a d i b o m b e c a d d e r o s u l l a c h i e s a S a n t ' E u p l i o , s u i v i c i n i p a l a z z i T e z z a n o , M o n t e d e i P e g n i S . A g a t a , I s t i t u t o M a g i s t r a l e T u r r i s i C o l o n n a , e c c . . A l s u o p o s t o n o n è s t a t a c o s t r u i t a u n a q u a r t a c h i e s a p e r c h é i f i n a n z i a m e n t i p e r l a r i c o s t r u z i o n e f u r o n o u t i l i z z a t i p e r l ' e d i f i c a z i o n e d i u n a n u o v a c h i e s a p a r r o c c h i a l e , s e m p r e i n t i t o l a t a a l m a r t i r e , i n p i a z z a M a r i a M o n t e s s o r i , i n a u g u r a t a i l 2 1 g i u g n o 1 9 6 4 e c o n t e n e n t e m e m o r i e a r c h i t e t t o n i c h e e s c u l t o r e e d e l l a p r e c e d e n t e c h i e s a i n t r a m o e n i a d i p i a z z a S a n t ' A n t o n i n o .
E d è n e l l a s u p e r s t i t e a u l a l i t u r g i c a , l i b e r a t a d a l l a m a c e r i e d e l l a g u e r r a e s i t u a t a s o p r a l a c r i p t a d i v i a S a n t ' E u p l i o , c h e s i c e l e b r a a n n u a l m e n t e l a s . m e s s a n e l d i e s n a t a l i s d e l m a r t i r e c o m p a t r o n o , i n u n ' a t m o s f e r a d ' i n t e n s a s p i r i t u a l i t à e v i e n e o f f e r t a u n a c o r o n a d ' a l l o r o i n m e m o r i a d e l l e v i t t i m e d i c i v i l i d i g u e r r a .
E ' d a s a l v a r e d a l l e d i s m i s s i o n i ( c h e s e m b r a v a n o i m m i n e n t i g i à n e l 2 0 0 9 ) a n c h e l a c h i e s e t t a f r a n c e s c a n a S a n t a M a r i a d e g l i A n g e l i d i v i a V e r r i a C i b a l i , e r r o n e a m e n t e c h i a m a t a S a n F r a n c e s c o , t i t o l o a t t r i b u i t o f i n d a l l e o r i g i n i a l l ' a t t u a l e s a n t u a r i o c o n v e n t u a l e d e l l ' I m m a c o l a t a . L a c h i e s a h a b i s o g n o d i e s s e r e r e s t a u r a t a e r e s t i t u i t a a l c u l t o , i n t e r r o t t o n o n m o l t i a n n i f a q u a n d ' e r a o f f i c i a t a d a i f r a t i m i n o r i C a p p u c c i n i a n c h e i n c o n d i z i o n i d i p r e c a r i e t à . L a s t o r i a p a t r i a c h i a m a t a l e c h i e s a d e i C a p p u c c i n i V e c c h i , a m o t i v o d e l l e s u e o r i g i n i r i s a l e n t i a p o c h i a n n i d o p o l ' a r r i v o a C a t a n i a d e i C a p p u c c i n i ( 1 5 3 3 ) c h e , p e r m o t i v i m i l i t a r i , f u r o n o c o s t r e t t i a l a s c i a r e i l p r i m o c o n v e n t o s i t o f u o r i P o r t a D e c i m a , s u l l e r o v i n e d e l l a N a u m a c h i a . N e l 1 5 5 1 l a n o b i l d o n n a C a t e r i n a F i m i a , n e l l a c a m p a g n a d e l l a M a d o n n a d e l C o n f o r t o d i v i a C i f a l i , f e c e c o s t r u i r e u n c o n v e n t o e u n a c h i e s a i n t i t o l a t i a S . M a r i a d e g l i A n g i o l i .
D o p o l a d i s t r u z i o n e p r o v o c a t a d a l t e r r e m o t o d e l 1 6 9 3 , i l c o m p l e s s o f r a n c e s c a n o f u r i e d i f i c a t o d a l c a p p u c c i n o f r a ' M i c h e l a n g e l o d a P a t e r n ò , c o n p r o s p e t t o a d o c c i d e n t e e p o r t a v a l e i n s e g n e d i S . F r a n c e s c o e l a d a t a d e l 1 7 0 6 . L a c h i e s a , a l c e n t r o d e l l ' a b s i d e , m o s t r a v a u n g r a n d e d i p i n t o d e l l a t i t o l a r e , l a P o r z i u n c o l a . S u l l ' a l t a r e m a g g i o r e u n t r o n e t t o b a r o c c o p e r l ' e s p o s i z i o n e d e l D i v i n i s s i m o . A s i n i s t r a u n a r t i s t i c o C r o c i f i s s o c o n S . G i o v a n n i e l a M a d d a l e n a . L u n g o l e p a r e t i i d i p i n t i d i S . F e l i c e d i C a n t a l i c e , S . F r a n c e s c o s t i g m a t i z z a t o e S . A n t o n i o d i P a d o v a .
N e l 1 7 8 6 i f r a t i a b b a n d o n a r o n o l a r e s i d e n z a d i C i b a l i e s i t r a s f e r i r o n o n e l c o n v e n t o c o n a n n e s s a c h i e s a S a n t a M a r i a d e l l a S p e r a n z a , a b b a t t u t i n e l 1 9 3 2 p e r l a c o s t r u z i o n e d e l P a l a z z o d e l l a B o r s a . I l o c a l i d i C i b a l i f u r o n o c e d u t i a l p r o t o m e d i c o F r a n c e s c o M a r i a S c u d e r i . C h e f i n e f a r à l a s e c e n t e s c a p r e z i o s a p a l a d e l l ' a l t a r e m a g g i o r e , d ' a u t o r e i g n o t o , r a f f i g u r a n t e i l P e r d o n o d ' A s s i s i o l ' I n d u l g e n z a d e l l a P o r z i u n c o l a ? G e s ù e l a M a d o n n a s i e d o n o t r a u n a g l o r i a d i a n g e l i , c o n s o t t o l e i m m a g i n i d e i s a n t i C h i a r a , F r a n c e s c o , A g a t a e F e l i c e .
D i c h i a r a t a u g u a l m e n t e a l i e n a b i l e s a r e b b e a n c h e l a c h i e s a e x c o n f r a t e r n a l e S a n C r i s t o f o r o d i p i a z z a S p i r i t o S a n t o , d e t t a m i n o r e p e r d i s t i n g u e r l a d a l l ' a l t r a , a n c h ' e s s a e x c o n f r a t e r n a l e , d i v i a P l e b i s c i t o e c h i a m a t a S a n C r i s t o f o r o a l l e X i a r e i n S a n t a R o s a l i a , d i s t r u t t a n e l 1 6 9 3 e r i a p e r t a a l c u l t o n e l 1 8 3 4 . S i t a n e l c u o r e d e l v e c c h i o q u a r t i e r e S a n B e r i l l o è s t a t a a f f i d a t a p e r i l c u l t o p u b b l i c o o r t o d o s s o a d u e c o m u n i t à p a r r o c c h i a l i o r t o d o s s e : l ' i t a l o - g r e c a S a n L e o n e I I v e s c o v o i l T a u m a t u r g o d i p e n d e n t e d a l P a t r i a r c a t o E c u m e n i c o d i C o s t a n t i n o p o l i e l a r u s s o - u c r a i n a S a n t ' A g a t a m a r t i r e d i p e n d e n t e d a l P a t r i a r c a t o d i M o s c a e d i t u t t e l e R u s s i e . L a c h i e s a , e x c a t t o l i c a , a v e v a t r e a l t a r i , i l m a g g i o r e s o t t o l ' a b s i d e s u l c u i p r i m o a r c o è d i p i n t o u n c u o r e t r a f i t t o d a u n a s p a d a e s u l s e c o n d o l a s c r i t t a A d o r a t e D o m i n u m i n a u l a s a n c t a e j u s : i n a l t o e r a p o s t o u n C r o c i f i s s o a g o n i z z a n t e m e n t r e s u l l a v o l t a è d i p i n t o i l P a d r e E t e r n o . I d u e a l t a r i l a t e r a l i e r a n o d e d i c a t i a l l a M a d o n n a d e l C a r m e l o e a S a n C r i s t o f o r o . L a c h i e s a e r a c a r a a l l a p i e t à p o p o l a r e p e r c h é v i s i z e l a v a , i n q u a r e s i m a e a m e t à s e t t e m b r e , i l c u l t o d e l l a M a d o n n a d e i S e t t e D o l o r i .
E ' a u s p i c a b i l e c h e a l m e n o q u e s t i s t o r i c i l u o g h i d i c u l t o p o s s a n o c o n t i n u a r e a r i m a n e r e p r e z i o s a t e s t i m o n i a n z a d i u n f u l g i d o p a s s a t o .
A n t o n i n o B l a n d i n i
(Nelle immagini, i ruderi del templio eupliano e l'interno come era prima del bombardamento dell'estate 1943)
sabato 17 settembre 2016
Ricordo di Carlo A.Ciampi: una dichiarazione di SAR Emanuele Filiberto di Savoia
Ricordo di Carlo A.Ciampi: una dichiarazione di SAR Emanuele Filiberto di Savoia
Ricordiamo con affetto e simpatia un Italiano d'altri tempi, Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica (1999-2006) scomparso ieri a 95 anni, che ha rilanciato il sentimento di Patria. Già ufficiale del Regio Esercito Italiano e combattente in Albania, dopo l'otto settembre 1943 si schierò con il Governo del Re, con l'Italia libera e liberata. Su quel giorno tragico e fatale affermò chiaramente che Vittorio Emanuele III "ha salvato la continuità dello Stato". Il 16 maggio 2003, dopo il vergognoso esilio, ha accolto la Famiglia Reale di Savoia al Quirinale. Ora egli è nel cammino della Luce che non tramonta.
Così lo ricorda SAR il Principe di Piemonte e Venezia Emanuele Filiberto, in una sua dichiarazione diffusa oggi su Twitter :
"Ricordo sempre quel "Bentornato a casa Principe!" rivolto a mio padre in visita al Quirinale dopo la fine dell'Esilio. Un gesto cortese affatto scontato... ...anche da queste cose si capisce l'uomo, la sua educazione, la sua cultura, e certo non era né monarchico né di destra, era un italiano che amava l'Italia e la sua storia! Grazie Presidente! "
lunedì 15 agosto 2016
Pirro Re d'Epiro nell'antichità classica: la spedizione di Sicilia del 278 a.C.
Pirro Re d'Epiro nell'antichità classica: la spedizione di Sicilia del 278 a.C.
Per quanto riguarda il Regno d'Epiro, oggetto come il Regno d'Italia della nostra conferenza, sulle scaturigini di esso nel XX secolo vi narrerà la relazione fra breve letta; vorrei solo fare cenno al fatto che le relazioni dell'Epiro con la Sicilia, e segnatamente con la città di Catania, sono di antichissima data, precisamente risalgono allo sbarco del famoso Re Pirro, sovrano dei Molossi ed Epirota, in Italia nel 280 a.C. per bramosìa di potere venuto al fianco di Taranto e pugnando contro l'esercito di Roma, che sconfiggeva per la prima volta mercè gli sconosciuti elefanti ma al prezzo di sanguinosissime perdite dei migliori suoi uomini (dònde il detto vittoria di Pirro, per vittoria inutile e dispendiosa); in seguito alle guerre pirriche contro Roma, egli venne chiamato in Sicilia perchè Siracusa, dopo la caduta del Re Agatocle (la cui figlia Lanassa era stata moglie di Pirro, egli quindi consideravasi l'erede al trono siceliota), era assediata per l'ennesima volta dalla flotta cartaginese.
Sconfiggere i Punici in Sicilia e creare un impero occidentale come Alessandro il grande fece in Oriente, fu l'effimero sogno di questo condottiero di razza stravagante (Plutarco ci dice che sulla mascella superiore aveva non denti ma segni duri sull'osso, e con l'alluce del piede destro riusciva, solo toccandoli, a guarire i malati di milza). Per cui nel 278 a.C.. egli sbarca nell'isola da Taranto e Locri non attraverso lo stretto, tenuto dai nemici Mamertini e dalla guarnigione campana ribellatasi a Reggio, ma direttamente a Naxos porto di Tauromenio, perchè come Timoleonte corinzio prima di lui, ebbe amico il tiranno taorminese. Da Naxos per mare giungeva a Catania, tra le scogliere dell'Armisi e nel teatro greco, oggi su via Vittorio Emanuele, l'assemblea civica radunata decideva di proclamarlo "basileus", ovvero re, di Sicilia, e di offrirgli delle corone d'oro per simboleggiare l'evento. Ciò è quanto ci dice Diodoro Siculo nel XXII dei suoi libri (di cui purtroppo per quella parte abbiamo solo sunti). Da qui ingenera la presenza nella città etnea dell'elefante, poi divenuto con Federico III Re di Sicilia, nel XIV secolo, simbolo effettivo sino ad oggi della comunità catinense; perchè sempre Pirro portava con se gli elefanti come macchine da guerra, come dopo pochi anni farà Annibale, addirittura valicando le Alpi nell'epico scontro con Roma.
Pirro libera Siracusa, conquista Akragas, Panormo e Segesta, assedia e conquista scalandole personalmente e dando prova del suo valore indomabile, le mura di Erice, ma dopo due mesi non riesce a spezzare l'assedio di Lilibeo, che saldamente si mantiene in mano cartaginese. Vuole conquistare come Agatocle l'Affrica poiché mancangli le truppe dissanguate in molti scontri; ma qui diviene inviso ai Sicelioti perchè arruola di forza soldati, e persino i due tiranni di Siracusa che lo chiamarono divengono suoi nemici. La meteora Pirro, che aveva fatto in due anni, dal 278 al 276, coniare monete con la scritta "Basileus Pyrros" e la Dea Core, finisce rapidamente poiché egli torna a Taranto e poi in Epiro, nel mentre lasciando l'isola nostra, esclama che vede un bel campo di battaglia tra Cartaginesi e Romani, come del resto avverrà di li a breve con la prima guerra punica.
Condottiero valoroso ma di bramosìa insaziabile, Pirro in Epiro tuttavia aveva in uso -ci dice Plutarco- di appellare il popolo in assemblea e farsi approvare come Re, così il popolo sceglieva di conservare la monarchia. Primo e forse raro esempio di democrazia popolare monarchica nell'antichità! Ciò dimostra che ieri come oggi, la democrazia si conserva in maggior simbiosi col popolo, molto meglio che nelle repubbliche, nelle monarchie.
Francesco Giordano
(dalla conferenza "Regno d'Italia e Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", Catania 23 aprile 2016; testo pubblicato in fascicolo negli atti, a Cura della Segreteria del Circolo dell'Informazione di Catania, primavera 2016).
*** Nelle immagini, un celebre busto di Pirro, una moneta in argento col ritratto del Re epirota, la copertina del fascicolo degli Atti
martedì 9 agosto 2016
Cultura in estate con l'Accademia di Arte Etrusca, a Motta S.Anastasia (Ct)
Cultura in estate con l'Accademia di Arte Etrusca, a Motta S.Anastasia (Ct)
Una simpatica iniziativa, semplice ed elegante, quella svolta dall'Accademia di Arte Etrusca guidata con mano esperta e sapiente da Carmen Arena, in collaborazione con la locale Pro Loco, si è svolta nei giorni 6-8 agosto u.s., nello spazio aperto dell'albergo "Valle degli ulivi" in quel del paese normanno di Motta S.Anastasia, nella provincia di Catania; i proprietari della struttura, fratelli Di Dio, hanno messo a disposizione in linea con la visione del mecenatismo, il luogo con grande disponibilità.
L'esposizione di quadri di Arte contemporanea, fra nature morte paesaggi e ritratti, di diversi artisti (tra cui ricordiamo il dott.Luciano Costanzo) che per diletto o professione si peritano di esporre le loro tele, ha contornato l'evento con letture di poesie, interventi specifici del settore (come quello dell'esperto d'arte e di attività culturali Salvo Luzzio), la attenta presentazione della dott.ssa Anastasia Distefano già assessore alla cultura del comune mottese, e la relazione del dott.Francesco Giordano, scrittore e saggista, che ha intrattenuto l'uditorio sulle Arti a Catania dal XVIII secolo, epoca della ricostruzione post terremoto del 1693, agli inizi del secolo ventesimo: un viaggio veloce e intenso, tra le parole di Empedocle e quelle di Pound, nella architettura barocca della città etnea fra i suoi più valenti pittori del XIX secolo, da Antonino Gandolfo a Michele Rapisardi, da Calcedonio Reina a Michele Attanasio all'incisore Di Bartolo all'arte ritrattistica e dell'affresco di Alessandro Abate, che chiudeva con la metà del '900 un'epoca irripetibile. Egli ha pure auspicato che Carmen Arena, la quale ha restaurato anni fa in misura esatta con i colori originari, la chiesa dei Minoritelli di Catania e recentemente l'altare maggiore del tempio di S.Nicola l'Arena, possa occuparsi del ciclo di affreschi del sacrario dei Caduti sito nel complesso monumentale del detto ex monastero benedettino, opera dell'Abate e che da diversi anni, in preda ad infiltrazioni acquee, necessita di un restauro conservativo che ne ripristini la prisca bellezza.
Le conclusioni delle serate, con la presentazione di un libro e varii interventi artistici, sono state curate dall'artista Carmen Arena in modo attento ed elegante, come è nel suo stile da esperta organizzatrice di eventi, la Chimera d'argento il più noto.
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sabato 30 luglio 2016
Caffè artistico letterario e mostra d'Arte contemporanea, Motta S.Anastasia (Ct), Hotel Valle degli Ulivi, 6-8 agosto 2016 ore 18,30
Riportiamo il depliant della manifestazione culturale promossa dall'Accademia di Arte Etrusca, presidente Carmen Arena, dal periodico l'Alba e dal Comune di Motta Sant'Anastasia (Ct). Sabato 6 agosto il dott. Francesco Giordano parlerà sulle Arti a Catania tra il XVIII e XX secolo.
lunedì 27 giugno 2016
Ricordata a Messina la Regina Elena di Savoja
Ricordata a Messina la Regina Elena di Savoja
Una bella e sentita cerimonia si svolse domenica 26 giugno 2016 in quel di Messina, in memoria della Serva di Dio S.M. la Regina d'Italia Elena di Savoja Petrovich Niegosc (1873-1952), di cui ivi esiste l'unico monumento a lei dedicato in Italia. Il ricordo della immensa opera caritatevole di Colei che venne definita "Regina della Carità" da S.S. Pio XI, il quale nel 1937 le donava la Rosa d'Oro della Cristianità per le sue opere umanitarie a pro degli ultimi e bisognosi, è stato impreziosito dalla S.Messa domenicale nella Concattedrale del SS.Salvatore, nella quale il reverendo Don Vincenzo Castiglione ha voluto esaltare le doti profondamente cristiane di Elena del Montenegro, Regina italiana che tantissimo fece per i terremotati del dicembre 1908, prodigandosi di persona per molti giorni al fine di salvare dalla tragedia fanciulli e poveri, ottenendo altresì il supporto della flotta russa, subitamente intervenuta nella immane tragedia.
L'evento è stato organizzato dall'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, a cura della delegazione di Messina guidata dal Cav.Matteo Santoro: alla manifestazione ha voluto essere presente il Presidente nazionale dell'Istituto, capitano di vascello Ugo D'Atri, che innanzi al monumento alla Regina eretto in largo della Seggiola (che versava in condizioni di degrado e che le Guardie d'Onore di Messina unitamente a rappresentanti comunali del quartiere, si sono impegnati a curare e salvaguardare, "adottando" l'area) ha voluto esprimere, inaugurando una targa a ricordo della costruzione, opera dello scultore Berti, il suo compiacimento per l'evento ma anche il suo sdegno per la società contemporanea "che non crede più in niente, mentre noi salvaguardiamo i valori di Dio, della Patria e della famiglia", anche in momenti difficilissimi come quelli attuali; egli ha pure rammentato come il referendum monarchia repubblica di settanta anni fa è stato "adulterato", e quanto Messina e tutta la Sicilia si siano espresse in gran maggioranza per la Casa Savoja. La vibrante prosa del Presidente D'Atri è stata applaudita dai numerosi presenti e Guardie d'Onore, tra cui spiccava la Delegazione di Catania, guidata dal Cav.Uff.Ing. Salvatore Caruso (alfiere dott. Giuseppe La Torre, GdO dott.ssa Grazia Caruso, GdO dott.Francesco Giordano, e il mezzosoprano Roberta Celano). Era presente anche la delegazione dell'Associazione Amici del Montenegro.
Il ricordo della figura umile e generosissima di Elena di Savoja, consorte del Re del Piave S.M. Vittorio Emanuele III, colui che per ben 46 anni fu il Capo dello Stato della grande Italia monarchica, non si esaurisce con l'evento messinese, ma è un importante memento per tutti affinché le spoglie di Colei che ebbe sempre a cuore gli ultimi, riposino finalmente accanto a S.M. il Re Vittorio Emanuele III (anch'egli esiliato in morte), nel Pantheon di Roma, ove tutti, e particolarmente i miseri, i pusìlli, coloro che nome non hanno se non quello del cuore ove una rosa fiorisce dalla Croce, andranno finalmente a salutarla e nella speranza di un suo aiuto, divenendo Ella presto Beata per volere della Romana Chiesa, ritrovino l'essenza perduta.
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mercoledì 25 maggio 2016
Visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e Catania, intervista e cronache
Pubblichiamo due articoli, di cui una intervista sulla recente visita di S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto ed a Catania:
Intervista / Il principe Emanuele Filiberto in Sicilia: “Noi Savoia abbiamo radici forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui”
Il principe Emanuele Filiberto di Savoia è stato in visita in Sicilia per due giorni. La collocazione dell’immagina votiva della Beata Maria Cristina di Savoia nella cappella dello Spasimo, nella basilica di San Nicolò, è stato il motivo della visita del principe, in rappresentanza di casa Savoia, in onore di una loro antenata. La sua visita, voluta dagli ordini dinastici della Real Casa di Savoia che hanno accolto il principe con calore e affetto, è stata un momento di grande impatto per la città di Noto che intanto festeggiava la 37° edizione dell’infiorata. Manifestazione ormai conosciuta in tutto il mondo che ogni anno, nella terza domenica di maggio, si svolge con grande presenza di pubblico.
La Beata Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II di Borbone morì a soli 24 anni dando alla luce il suo primo figlio (il futuro Francesco II re delle due Sicilie) il 31 gennaio 1836. Donna pia e devota durante la sua breve vita aiutò sempre con gioia e abnegazione i bisognosi e durante il periodo in cui fu regina consorte del regno delle due Sicilie fece graziare tutti i condannati a morte. Nel 1859 la Santa Sede la rese venerabile e il 2 maggio 2013 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto, riguardante un miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione. Il 25 gennaio 2014 nel Pantheon dei sovrani Borboni, la Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove ella riposa, si è tenuto il rito di beatificazione alla presenza di molti membri di casa Savoia e della casa borbonica.
Il principe Emanuele Filiberto, dopo aver partecipato alla funzione religiosa, ha visitato la città di Noto fermandosi spesso con la gente per le consuete foto di rito, strette di mano e commenti sulla bellezza del luogo. Pranzo a palazzo Impellizzeri e poi visita al palazzo Nicolaci, dove ha potuto ammirare dai balconi dello splendido edificio l’infiorata. Il giorno dopo il principe era atteso a Catania per inaugurare la mostra dedicata al centenario della Grande Guerra, nel sacrario della chiesa di San Nicolò l’Arena, ma per motivi di tempo ha potuto visitare solo la biblioteca Ursino Recupero, all’interno del poderoso complesso del monastero dei Benedettini. Anche questa visita è stata dedicata ai suoi antenati, infatti la delegazione di Catania delle guardie d’onore alle reali tombe al Pantheon ha “adottato” facendo spolverare e pulire due busti raffiguranti i re Umberto I e Vittorio Emanuele III, allocati nella sala Guttadauro dal 1934. Il principe dopo aver firmato il registro degli ospiti illustri ha ricevuto una targa artistica a ricordo della visita. L’evento è stato curato dal dott. Francesco Giordano il quale, con la direttrice della biblioteca, dott.ssa Rita Carbonaro, e il commendatore Giuseppe Valore, hanno ricevuto dalle mani del principe una targa di riconoscimento per l’importante lavoro svolto.
Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, prima di lasciare la biblioteca, ha risposto ad alcune domande che gli abbiamo rivolto.
– Che ricordi sono impressi nella sua memoria quando, insieme ai suoi genitori, è venuto per la prima volta in Italia nel marzo 2003?
“Ricordi emozionanti, scoprivo la mia patria. Noi Savoia abbiamo radici molto forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui. Subito dopo la mia visita a Napoli sono stato in Sicilia per il rally dell’Etna”.
– Le sue bimbe sono ormai adolescenti, cosa vuole trasmettere loro da genitore e come membro di una così antica e nobile dinastia?
“Una scala di valori importanti per essere pronte poi, da adulte, a viaggiare da sole. Sono importanti la famiglia, le radici vere. Con mia moglie e le bambine veniamo spesso in Italia, è giusto che conoscano il loro paese”.
– Gli ultimi re d’Italia non riposano in patria, a che punto sono gli accordi per poterli seppellire al Pantheon?
“Adesso i tempi sono maturi e la nostra richiesta al governo e al presidente del Consiglio Renzi è stata fatta. Noi vogliamo comunque che le salme degli ultimi re d’Italia riposino al Pantheon insieme agli altri re e non nella basilica di Superga, come qualcuno aveva proposto”.
– La regina Maria Josè è stata sempre descritta nei libri di storia e nelle biografie a lei dedicate come una donna forte, una protagonista del suo tempo che non si limitava ad essere la consorte del futuro re d’Italia, cosa non gradita a molti politici del tempo. Nella vita privata con voi nipoti come era?
“Una nonna fantastica, molto presente, interessante, un libro di storia vivente. Ho ricordi meravigliosi che mi legano a lei”.
Gabriella Puleo
Da La Voce dell'Jonio, periodico cattolico, 25 maggio 2016: http://www.vdj.it/?p=40093
Emanuele Filiberto di Savoia a Catania
– POSTED ON 18 MAGGIO 2016POSTED IN: NOTIZIE
Visita del Principe Emanuele Filiberto nella Civica biblioteca di Catania e cena al Circolo Canottieri Ionica
Visita privata di Sua Altezza il Principe Reale Emanuele Filiberto di Savoja, svoltasi per la prima volta -nonostante egli sia stato in altre occasioni a Catania- nei settecenteschi locali delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero, accolto dalla direttrice dottoressa Rita Carbonaro. L’augusto ospite, accompagnato dal delegato regionale per gli Ordini Dinastici di Casa Savoja comm.avv.Francesco Maria Atanasio, dal Vicario per Catania Avv.Giovanni Vanadia, dall ‘ ex Presidente del Circolo Canottieri Jonica Cav. Francesco Calabrese Di Martino, è arrivato nei locali dell’ex monastero alle 9 – accolto dal Delegato per Catania delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ing. Salvatore Caruso, dall’ex delegato comm. Giuseppe Valore, e dal dott. Francesco Giordano, Guardia d’Onore e organizzatore dell’evento e della “cura” dei busti dei Re d’Italia Umberto I e Vittorio Emanuele III (questo unico esemplare esistente in città), allocati nella sala Guttadauro della Biblioteca, i quali ad opera delle Guardie d’Onore sono stati ripuliti da ditta specializzata e “adottati” dalla delegazione etnea, che ne cura la valorizzazione, con uno speciale pannello illustrativo della loro storia, ivi collocato per l’occasione. La presenza del Principe ha avuto l’obiettivo di riconsegnare alla città tali monumenti del nostro comune passato, nonché fare scoprire la bellezza di quel luogo incantato: Emanuele Filiberto ha voluto compiere il percorso che all’interno della pregevolissima sala Vaccarini, affrescata dal Piparo nel XVIII secolo -ove fra l’altro sono stati girati 19 films- porta alle scaffalature lignee superiori, per ammirarne compiutamente la bellezza. Egli è rimasto notevolmente colpito ed ammirato, del prestigio dei luoghi e della accoglienza catanese. Nella sala del refettorio piccolo si è compiuta la piccola cerimonia della consegna di una artistica targa al Principe da parte delle Guardie catanesi, e il regale ospite ha a sua volta consegnato le targhe di riconoscimento alla direttrice della biblioteca, al comm.Valore ed al dott.Francesco Giordano, per aver contribuito alla riuscita manifestazione. Dopo il saluto della città dato dal Vice Sindaco Marco Consoli, il Principe ha voluto sobriamente ringraziare tutti per averlo accolto in questa splendida biblioteca, restaurata sotto la Direzione del Soprintendente ai Beni Culturali arch. Fulvia Caffo, da pochi giorni in quiescenza.
Il libro degli ospiti della biblioteca è stato siglato col titolo di “Principe di Piemonte e di Venezia”, tra i tanti titolati , il Principe “volante” ( ha vinto circa 200 cronoscalate automobilistiche fino agli anni 2000, e oggi Presidente della Scuderia Etna) Enrico Grimaldi di Nixima, che la sera prima, accompagnato dalla moglie ,Principessa Sandra, col Delegato Atanasio, era stato invitato dal Presidente della Jonica Ing. Francesco Lupo e signora Valentina, e dall’ex Presidente Francesco Calabrese e signora Emma, e si era intrattenuto a cena, sul lungomare ogninese, con il Principe sabaudo, nei prestigiosi locali del Circolo che sta per compiere 90 anni dalla sua costituzione. Dopo la partenza del Principe, per precedenti impegni assunti, la mostra per il centenario della grande guerra, allestita all’interno della chiesa di San Nicola la Rena innanzi al Mausoleo dei Caduti e inviata a Catania dall’Istituto delle Guardie, è stata inaugurata alla presenza del Delegato degli Ordini Dinastici avv. Francesco Atanasio, con il Vice Sindaco di Catania Marco Consoli e moltissimi intervenuti; tra essi la signora Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, che era una Guardia d’Onore ed ella stessa fa parte del sodalizio; l’Onorevole Nello Musumeci, il Barone Giovanni Ventimiglia e signora, i consultori del Regno prof.Suriano, Cuva e Guarino, giornalisti alcune giovani promettenti del bel canto lirico, la soprano Nadia Suriano e il mezzosoprano Roberta Celano, recentemente esibitesi nei locali della chiesa di San Camillo, l’una con romanze di Francesco Paolo Tosti, l’altra per un concerto di arie d’opera verdiane.
Dal sito Catania VIP: http://www.cataniavip.it/emanuele-filiberto-di-savoia-a-catania/
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