lunedì 28 dicembre 2015

Alla Natura, versi di Mario Rapisardi





                     Alla Natura
   per un congresso di naturalisti in Catania

E a te, diva Natura,
libero sorga un cantico
dal mio petto fedel, 
sia che remota e scura
volga pel mar dell'essere,
sia che t'assenta a noi scevra di vel.
Di falsi idoli ai piedi
chinar non vo' l'indocile
fronte devota a te:
tu che su tutto siedi,
una, diversa, onnigena,
inno e culto tu sola avrai da me.
Sul tuo carro di stelle
muta procedi, e il pallio
serri al virgineo sen;
danzan leggiadre e snelle
l'Ore ai tuoi passi, e versano
per le vaste regioni ombra e seren.
Sotto al tuo ferreo trono,
come bendate vittime
presso il fumante altar,
servi e costretti sono
l'ira dei nembi e i fulmini
e le insidie e i selvaggi odj del mar.
Tu parli, e pe' profondi
spazj fecondo s'agita
il tuo soffio vital;
sorgon pianeti e mondi
ad intrecciar le lucide
danze intorno a la tua fronte immortal.
Fremi, e da' morti abissi
balzan vulcani, e mugola
il riverso oceàn;
cadon confusi e scissi
popoli e mondi, e placida
tu sui nembi passeggi e l'uragan.
Ma allor che su la bocca
t'arde, qual raggio d'iride,
un sorriso gentil,
amor, che i dardi scocca,
l'anime accende, e il fremito
sente la terra del fiorito april.
Così tu regni. Poco
è al tuo possente imperio
lo spazio e l'avvenir;
son tuo trastullo e gioco
gli astri, gli abissi, i secoli,
l'albe e i tramonti, il vivere e il morir!
Salve! Dal carcer nero
ove, superbi Enceladi,
veniam teco a tenzon,
al tuo nume severo
prostro io la faccia, e trepida
alzo la voce della mia canzon!
Salve! Se lieta e pia
mai concedesti all'italo
Genio un tuo raggio sol,
or da' che questa mia
Patria rinnovi il fulgido
serto e il novo pensier liberi a vol.
Mira! Al tuo culto eletti
qui manda Ausonia i provvidi
figli del suo saper;
da sacro amor costretti,
la grande ombra d'Empedocle
dal fiammante li chiama ampio cratèr.
Sorridi, o Dea, sorridi,
sia che dall'Etna fumido
t'amiamo oggi invocar,
o dai pomosi lidi,
da cui fuggente e pallido
scagliossi il poveretto Aci nel mar.
Vedremo ai tuoi benigni
lumi svelar più docili
tesori il Mongibel:
quanti ha zolfi e macigni
nelle ferventi viscere,
quante ha sabbie sul dorso aspro di gel.
In vorticosi balli
verran l'onde del Càmmaro
liete a lambirci il piè;
di conche e di coralli
ne verseran le Najadi
da' ricolmi canestri ampia mercè.
Dal viso tuo redenti
potremo del Ver su l'ardue
cime acquietarci allor;
e a le stupite genti
schiuderà il Genio italico
nuovi olimpi di gloria e di splendor!

                                                                                      Mario Rapisardi

(dalla raccolta "Le Ricordanze"; leggiamo dall'Epistolario rapisardiano, pag. 33: "quest'inno fu recitato durante la riunione dei naturalisti italiani nella Casa Inglese in cima all'Etna il dì 27 agosto 1869 in occasione del IV congresso tenuto a Catania; e ripetuto al banchetto del Municipio il 23 agosto". Ma non dal Rapisardi, che si scusa dell'assenza con lettera a O.Silvestri pubblicata nell'Epistolario, pp.32-33. Si sa come il Poeta rifuggisse le pubbliche occasioni, màssime quando dovevansi recitare suoi versi).


lunedì 30 novembre 2015

La morte di Giuseppe Giarrizzo, storico e Maestro: il ricordo di uno dei tanti discepoli





        La morte di Giuseppe Giarrizzo, storico e Maestro: il ricordo di uno dei tanti discepoli

Lo andavamo a trovare periodicamente, nella sua stanza da emerito in fondo al corridojo nord del monastero: oramai in pochi. L'ipocrisìa che si legge nei comunicati sulla morte del maestro e professore Giuseppe Giarrizzo, scomparso a 88 anni, lasciamo cadere come le foglie al vento e come avrebbe fatto lui, con un sorriso volterriano. Eravamo in pochi ultimamente,  ma continuavamo a chiamarlo Preside: e però Preside non lo era più dal 1998, e non c'è più neppure la "nostra" Facoltà di Lettere, dove abbiamo stuidiato e siamo cresciuti, soppressa dalle mutazioni ministeriali con un anonimo dipartimento studi umanistici. Giarrizzo lo storico, il Maestro di intiere generazioni, l'uomo disponibilissimo sempre coi giovani studiosi aventi volontà di apprendere, il socialista del cuore, rapisardiano e deamicisiano, con una inclinazione dolce verso il cristianesimo, se ne è andato all'alba del 28 novembre u.s.. Era nato a Riposto, di famiglia modestissima, nello stesso paesino ridente sul mare etneo in cui nacque l'altro grande storico siciliano, Santi Correnti, scomparso anch'egli qualche anno fa, con cui il nostro ebbe rapporti contrastanti (di Correnti pure fùmmo discepoli).   Entrambi però innamoratissimi della storia mondiale e siciliana in particolare, entrambi allievi di Santo Mazzarino.
Lo avevamo incontrato prima dell'estate con la promessa di rivederci presto, scambiandoci come sempre notizie, conversazioni brillanti sulle ultime novità della ricerca (Tempio e la storiografia siciliana del '700, la Massonera su cui ha scritto un indispensabile e documentatissimo volume, i rapporti Chiesa latomismo tra il XVIII e XIX secolo...). Davamo per acclarato che superasse i 90 anni, anche se ultimamente ci avvertiva: "ricordatevi che ne ho quasi 88, oggi ci sono e domani non so..." Non lo rivedremo più in fondo a quella stanza a pontificare da augusto conoscitore della grande Storia, quella davvero con la "S" majuscola che i giovani d'oggi non possono apprendere, perché di Maestri come lui non ve ne sono più.
L'Università di Catania, a cui ha dedicato oltre cinquanta anni di vita accademica (e trenta da Preside di Lettere), lo ha commemorato come dovuto: siamo stati alla cerimonia laica, il 30 nell'aula Mazzarino dell'ex monastero, presente la salma in momenti di viva commozione tra coloro che gli vollero bene -assenti le ultime generazioni, che non sanno chi fu- : parlarono il Rettore Pignataro, il Sindaco Enzo Bianco, il sodale professor M.Aymard con cui Giarrizzo strinse il legame francese,  l'allievo ed ex preside Jachello: quest'ultimo usò termini molto schietti, affermando di essere stato cooptato da Giarrizzo in Ateneo e dovere a lui tutto se stesso: così dichiarando che il Maestro era anche un cosiddetto "barone", il cui potere tuttavolta derivò dal suo immenso prestigio intellettuale. I funerali religiosi si svolsero nella cattedrale ripostese: ultimamente egli riscoprì la religione antica, anche a causa della perdita dell'amatissima moglie Maria.
Era un unicum per tantissime ragioni, il Preside Giarrizzo: storico notomìsta del "mezzogiorno senza meridionalismo", di lucidissime analisi dell'Europa illuminista e della restaurazione, la cui fama è pressoché mondiale. Per lui essere storico era un impegno civile, che negli anni ottanta del Novecento trasfuse anche in politica. Ma bisogna anche dire che negli ultimi anni, pur presente sempre e attento alla conservazione dell'immenso patrimonio storiografico e documentario della Cultura catanese e siciliana, egli era un sopravvissuto a tempi del tutto diversi dai suoi: che fine farà adesso la Società di Storia Patria per la Sicilia orientale, di cui era il dominus incontrastato? Chi pubblicherà il corposo archivio di documenti anche inediti, tra cui molte lettere del Rapisardi, che egli curava e che ci mostrava a volte con malcelato orgoglio? Chi difenderà il futuro della Biblioteca Civica, cui teneva come le pupille dei suoi occhi, con la veemenza di cui era capace?
Nessuno potrà sostituirlo, nessuno ha oggi l'immensa cultura e la sconfinata erudizione che aveva lui, per cui noi già all'epoca (non era necessario essere per forza del suo corso, si andava ad assistere alle lezioni come se si andasse a sentire Erodoto o Tucidide: infatti pochi rammentano che egli nasce storico classico, per poi specializzarsi nel Settecento europeo) continuavamo a consultarlo come se attingessimo all'Oracolo di Delfi: ed era questo Giarrizzo fino a che la Nera Signora non lo rapisse a tutta la comunità degli studiosi da Oriente a Occidente, un fiume in piena a cui ogni interessato poteva cogliere il più bel fiore, esattamente pari al mòtto dell'Accademia dei Lincei che lo vide suo affiliato.
Non aveva peli sulla lingua, specie negli ultimi tempi, e si esprimeva liberamente con molta chiarezza su diverse tematiche anche di attualità, non lesinando critiche e frecciate anche acute, ma sempre con stile e signorilità da uomo d'altri tempi. La sua disponibilità per la ricerca non venne mai meno: un episodio fra tanti, quando negli anni Novanta avevamo fondato e dirigevamo la rivista letteraria e storica "La Fenice", lui fu tra i collaboratori più prestigiosi, e aderì fraternamente a mostrare il proprio pensiero con grande entusiasmo. Bibliofilo attentissimo, lo ammiravamo già da studenti ginnasiali mentre incedeva sicuro e felpato nelle sale di lettura della Biblioteca Civica, aggregata all'ex Monastero, con grande sicurezza a' tempi della direzione di Maria Salmeri: epoca di grande prestigio per quelle venerande istituzioni.  Fino a quando la sua figura passeggiava tra quelle sale, eravamo tranquilli, era lui l'incarnazione autentica dei vetusti Abati dell'antica reggia spagnolesca, l''aveva fatta riadattare con l'architetto De Carlo in modo simbolico -per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire- e semplice: si deve al suo vaticinio la rinascita di quell'immenso complesso monastico, che quasi talismanicamente "proteggeva" con la silente presenza fisica, da grande iniziato.
Ora che l'eterno Oriente ha circonfuso nel manto delle stelle supreme l'anima del vecchio storico catinense, non potremo più avvalerci dei suoi preziosi suggerimenti e incoraggiamenti anche se ne seguiremo gli insegnamenti, ma siamo certi che dalla Luce divina in cui dimora coi grandi che tanto amava, continuerà a sorriderci còlla sua ironia brillante e razionale. Fraternamente, a rivederci, Preside e Maestro!

       "Amar gli uomini io sento; e chi può mai
        gli uomini amar se troppo in lor s'implica?
        Da lontano io però, dall'alto forse,
        li miro, e sovra il lor capo infelice
        Santi Ideali, il vostro lume invoco"
    M.Rapisardi, epigrammi V
                                                                                                 Francesco Giordano

martedì 24 novembre 2015

Due articoli sulla conferenza del 4 novembre riguardante la grande guerra, su La Sicilia e Prospettive


Pubblichiamo due articoli, rispettivamente apparsi sul quotidiano La Sicilia del 19 novembre 2015 e sul settimanale diocesano Prospettive del 22 novembre 2015, relativi alla conferenza sulla grande guerra, tenutasi il 4 del mese corrente nella sacrestia della chiesa di San Camillo dei Mercedari ai Crociferi, via Crociferi Catania. Ringraziamo sentitamente l'affettuoso prof.Antonino Blandini, studioso di storia patria e autore degli interventi, per la fedele cronaca dell'evento, nonché i direttori delle testate, per la cortese disponibilità.




sabato 7 novembre 2015

Celebrata a Catania la Vittoria nella grande guerra con una importante conferenza a San Camillo







                 Celebrata a Catania la Vittoria nella grande guerra con una importante conferenza a San Camillo 

Nella splendida cornice della settecentesca sacrestia della chiesa di San Camillo ai Crociferi, ubicata nella scenografica via omonima, chiesa adesso intitolata ai Mercedari che ne gestiscono l'uso, ospiti -mercè la gentile disponibilità del Barone Sorbera de Corbera-  dell'Ordine dedicato a Nostra Signora della Mercede, si è svolto il 4 novembre l'incontro organizzato dall'Associazione Akkuaria, relativo al ciclo "Le giornate della memoria", dedicato appunto alla prima guerra mondiale, di cui il 4 novembre è giornata fatidica, poichè rammenta la Vittoria in quell'immenso conflitto; essendo anche festa delle Forze Armate e dell'Unità nazionale.
Allietata da pubblico folto e altamente qualificato, la serata si è svolta secondo il più perfetto rito della commemorazione dei nostri gloriosi caduti, in nome dell'Italia emanuelina e di quel popolo che pugnò e morì per la Patria: al suono della Marcia Reale, della Leggenda del Piave e del bollettino della Vittoria (riportato dalla voce del Maresciallo Diaz), i convenuti nel rituale attenti, si aprì la serie di interventi, coordinati dal primo relatore, dott.Francesco Giordano, storico e saggista. Egli ha voluto ricordare alcuni nomi di eroi che fecero la storia di quei tre anni di sofferenza e gloria, da Enrico Toti al generale Cascino, l'eroe della "valanga che sale"; dal Grappa al Carso al Piave ove rifulse la grandezza tragica dei semplici fanti, tutto secondo le ferree leggi di guerra dietro le quali, al comando supremo, stava il Re, Vittorio Emanuele III,  che giustamente venne detto Soldato poiché come umile fantaccino calcò le trincee e rimase al fronte per tutta la durata della guerra, incarnando lo spirito autentico della Nazione: a tal proposito egli lesse la poesia "Per il Re" di D'Annunzio. Così come fu precisato che popoli diversissimi per indole e linguaggi, si trovarono in quella tragica circostanza amalgamati e uniti sotto il glorioso tricolore e nella bigia uniforme di soldati,  scrisse altro combattente poi famoso, Ungaretti, ritrovaronsi quale culla avita, mescendo il pane della unità italiana mai sino ad allora raggiunta, che fu commistione di sangue, Luce oltre la tenebra della perduta Parola. Medesimemente egli volle ricordare il sacrifizio di Carlo Delcroix, grande invalido e fondatore dell'Associazione Mutilati, profondamente cristiano e aedo di quel dolore che non fa perdere mai la speranza, perchè essa si disvela come una catarsi cosmica nel desiderio di vivere anche nelle sventure, se vi è Amore.
Vera Ambra, a cui si deve l'idea delle iniziative commemoranti le guerre, ha parlato a nome dell'Associazione Akkuaria e della omonima casa editrice, della antologia di scritti sul primo conflitto, che è stata presentata di recente a cura della omonima casa editrice, e annunciato che il percorso di recupero della memoria continuerà con altro volume di testimonianze sulla seconda guerra.
Infine il noto oratore, già esponente del partito monarchico, avvocato Nello Pogliese, cassazionista, ha affascinato l'uditorio dispiegando la sua analisi in stile tacitiano non solo sul filo della nostalgia per le testimonianze di prima mano avute dai reduci di quel conflitto, ma anche analizzando con metodologia sociologica le cause che dalla triplice alleanza al passaggio all'Intesa, promossero l'intervento italiano e, inevitabilmente, non mancando di far notare la pochezza del momento storico attuale, a fronte della importanza della Patria italica nella politica estera, specie negli anni tra le due guerre. Egli infine precisò che seppure nostri nemici, gli austro-tedeschi ebbero le loro ragioni per entrare in guerra, e si avventurò nella ricerca delle cause del disastro di Caporetto, cui seguì la gloriosa avanzata del 1918 con la vittoria a Trento e Trieste.
La serata riescì infine a riportare l'attenzione ed i cuori verso un periodo storico solo apparentemente distante, le cui conseguenze tuttavia sono tremendamente attuali e permangono nella coscienza collettiva.
                                                                                                                                F.P.

Qui il video della conferenza su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=TX6GW4VjWyI

lunedì 12 ottobre 2015

Due articoli sul premio di Poesia "Antonio Corsaro", su La Sicilia e Prospettive


Due articoli sul premio di Poesia "Antonio Corsaro", su La Sicilia e Prospettive

Il caro prof.Antonino Blandini, giornalista attento e appassionato cultore delle memorie della Catania antica e moderna, ha voluto vergare due articoli sul recentemente svoltosi premio di Poesia intitolato alla memoria di quel grande intellettuale che fu Antonio Corsaro, sacerdote e poeta; iniziativa giunta alla III edizione. Gli interventi sono stati pubblicati sul quotidiano "la Sicilia" del 6 ottobre 2015, e sul settimanale diocesano "Prospettive" del 4 ottobre. Qui li riproduciamo.
Ringraziamo sentitamente l'autore nonchè i direttori delle rispettive testate, per l'attenzione che documenta il costante impegno per la diffusione della cultura in Sicilia.





martedì 29 settembre 2015

Successo del Buk festival dell'editoria a Catania







                      Successo del Buk festival dell'editoria a Catania

Evento importante all'insegna della cultura e del mondo del libro, in una società che più non legge e dove sovente si privilegia la tecnologìa alla "libridine" della carta stampata. Ma finché ci sarà quel brivido in più che consentirà a qualunque essere umano di appartarsi per sfogliare il classico libro, la speranza della Luce non morirà nel mondo e la Saggezza, la Forza e la Bellezza trionferanno nei cuori di ciascuno.
Sintetizziamo così il Buk festival della piccola e media editoria svoltosi a Catania nella corte e nelle sale di palazzo Platamone nella sua II edizione nazionale, dal 18 al 20 settembre u.s., che ha veduto la foltissima presenza di pubblico interessato nonché importanti iniziative culturali.
Tra le quali ci piace segnalare l'inaugurazione, venerdì 18 alle 17: fu presentata la antologìa di scritti sulla Grande Guerra "Alle spalle un cielo plumbeo come addensamento di vapori in maggio" edita da Akkuaria, che ha veduto l'intervento dello studioso e scrittore Francesco Giordano -fra gli autori e collaboratori del volume- , il quale ha voluto ricordare, tra gli eroi che si batterono per l'ideale di una grande Patria comune nel compiere l'impresa che chiudeva il Risorgimento nazionale, la figura fulgida di Carlo Delcroix (rammentato nella antologia con dovizia di particolari), combattente e grande invalido, fondatore dell'Associazione Mutilati e dell'Unione Italiana Ciechi. La guerra 1915-18, ha altresì precisato Giordano, fu vinta per la fermezza dell'umile fante nel contrastare la violenta ferocia del nemico austro-tedesco e non ultimo, per la volontà tenace di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III che a Peschiera in un momento di gravissima difficoltà per le nostre truppe, seppe difendere l'onore e il valore della Nazione innanzi agli Alleati e finì col conseguire la grandiosa vittoria di Trieste e Trento. Tutto ciò è simboleggiato dalla "medaglia coniata nel bronzo nemico", che è ricordata nel libro, segnacolo di eroismo e di orgoglio che non tramonta.
Domenica 20 vi fu l'evento centrale del Buk festival con la presentazione, molto affollata come tutti gli appuntamenti di Vera Ambra anima delle Edizioni Akkuaria e della omonima associazione, del premio internazionale di Poesia dedicato alla figura di Antonio Corsaro, sacerdote poeta e illustre operatore culturale di rilievo nazionale del secolo XX. Sulla sua figura lo studioso Francesco Giordano, che ne ha brevemente tracciato un ricordo inframmezzato da riminiscenze personali e letterarie, ha da tempo intrapreso opera di ricerca intorno alla importanza della poetica: nel volume antologico si riporta un saggio inedito sulla mariologìa nei versi di Corsaro, e altro sui varii aspetti della visio mundi dell'artista il quale, tra le altre molteplici attività, scrisse nel 1951 il celebre "Inno a Sant'Agata", ancora cantato in tutte le occasioni e festività della Patrona catanese.
Un plauso infine al Comune di Catania che ha messo a disposizione la prestigiosa sede istituzionale dell'ex convento benedettino di palazzo Platamone, che si affaccia sulla strada più bella della città, via Vittorio Emanuele già corso Reale, e alle infinite e vulcaniche iniziative di Vera Ambra e di Akkuaria, che sanno coinvolgere, appassionare e tenere desta la fiamma del Sapere, in un universo ove ciò diviene sempre più difficile.
                                                                                                                                     ***

(Nelle immagini alcuni momenti della manifestazione)

martedì 8 settembre 2015

Akkuaria al Buk festival dell'editoria, Catania palazzo Platamone 18-20 settembre 2015




La seconda edizione del Buk Festival letterario di Catania è sul nastro di partenza e prenderà il via venerdì 18 settembre a partire dalle ore 17.00.
Questi gli appuntamenti con Akkuaria:
VENERDÌ 18 settembre ORE 17.00 – Sala Refettorio
1915-1918 Memorie e testimonianze della Grande Guerra. 
Presentazione dell’antologia “Alle spalle un cielo plumbeo come addensamento di vapori in maggio” Memorie e testimonianze dal fronte.  Interverranno: Vera Ambra, scrittrice, Erberto Accinni, curatore della collana “1915-1945 La storia vista con altri occhi”, Francesco Giordano, giornalista-saggista,  Antonio Bonelli, Società Storica Fiumana – Associazione Akkuaria
DOMENICA 20 SETTEMBRE – Sala Refettorio
Ore 10.30 – Sala Refettorio
8 settembre ’43: Due marinai a confronto e altri fatti di guerra
Due dei tanti italiani coinvolti nella infausta giornata hanno raccontato nei loro diari quanto hanno visto. Uno è il ventenne Emilio Ambra: arruolato di leva e stanziato in forza a Venezia, si trovò a dover scegliere se andare con i fascisti o con i partigiani. L’altro è Federico Accinni, imbarcato sull’incrociatore Attilio Regolo, vide e visse l’affondamento della Corazzata Roma, e la tragedia che ne seguì. 1352 marinai morirono con la loro nave, altri 25 perirono giorni dopo a causa delle ustioni e furono sepolti nel cimitero di Mahon.  – Associazione Akkuaria
Interventi di Vera Ambra ed Erberto Accinni
(In questo intervento faremo una panoramiche sui romanzi che parlano delle due guerre e in questa occasione innestiamo la presentazione del romanzo di Giuliana)
Ore 11.30 – Sala Refettorio
Booktrailer d’Autore 
Proiezione dei bootrailer in concorso al Gold Elephant World – International Film & Music Festival 2015. A seguire, presentazione collettiva degli autori dell’Associazione Akkuaria – Associazione Akkuaria
Ore 12.30 – Sala Refettorio
Cerimonia di Premiazione del Concorso Internazionale di Poesia Antonio Corsaro
Padre Antonio Corsaro era un prete scomodo, saggista e poeta di livello internazionale, che prediligeva gli umili, i poveri ma anche gli artisti e letterati. Morì il 18 agosto 1995. A vent’anni dalla sua scomparsa questo premio internazionale di poesie è a lui dedicato – Associazione Akkuaria 
Intervento critico di Francesco Giordano, giornalista-saggista.

martedì 11 agosto 2015

Sera d'agosto, poesia di Mario Rapisardi




In onore del Vate dell'italica poesia Mario Rapisardi (Catania 1844-1912), cui particolarmente teniamo ed al quale laicamente codesto blog è "consacrato", pubblichiamo la lirica "Sera d'agosto", inserita nella raccolta delle Poesie Religiose nel 1887 pe' tipi di Tropea, riedita a cura di Francesco Giordano per Boemi editore nel 2012.


 Sera d'agosto

Sorge dal plumbeo mar, come sanguigno
 Scudo nel vaporoso aer la luna;
 E qui fra gialle sabbie, ove le aguzze
 Foglie l'aloe scontorce, apresi il golfo
 Silenzioso, là fra picee lave
 Da' rosseggianti vertici le irsute
 Macchie il tenace fico d'India assiepa.
 Non rumor d'opre alla pescosa rada,
 Non suon di giochi fanciulleschi o voce
 Di remator: solo da lungi il sordo
 Rombo della città, stesa, qual mostro
 Da' mille occhi, nell'ombre; a me da presso
 Il sonnolento murmure dell'onde;
 E su tutte le cose un vapor greve,
 Un torpore affannoso, un tedio immenso.

Di questo eguale avvicendar di giorni,
 Di sembianze, di vita ancor non sei
 Stanca, o Natura? Ancor gran tempo immote
 Dureranno le leggi, onde si avviva
 Quest'universo? Eppur di novi objetti
 Vaga sempre s'affanna e si consuma
 La smaniosa umana stirpe, e quasi
 Tutti avesse i terrestri uberi emunti,
 Di miglior cibo e d'altre sfere in traccia,
 Te pigra ancella o rea matrigna accusa.
 Misera, e dove nell'ambiguo volo
 Alcun raggio del vero, un sol barlume
 Dell'eterna sua luce a te sorrida,
 Il suo tempo mortale ecco e l'oscuro
 Fato e il dolor che le asserpenta il petto
 Cader si lascia dalla mente, e in sogno
 Beata alle ragioni ultime aspira.
 Tal, fanciulletto fuggitivo piange
 Per l'ombre, e più non sa d'onde qui venne,
 O qual sentiero al tetto amico il guidi;
 Smarrito vaga, ma se gli occhi a la sorte
 In te sollevi, o sorridente luna,
 Dal lacrimato suo dolor l'incerta
 Anima toglie un qualche istante, e l'ora
 Fosca e la madre derelitta oblia.



venerdì 12 giugno 2015

Un articolo su "La Sicilia" sulla conferenza tempiana all'Archeoclub di Catania




Il quotidiano "La Sicilia" ha pubblicato martedì 9 giugno c.a., un articolo a firma Maria Rosa Vitaliti, che riporta la cronaca della conferenza su Domenico Tempio tenuta da Francesco Giordano per l'Archeoclub della città dell'elefante.
Lo riportiamo qui, ringraziando la giornalista, il direttore del quotidiano e la prof.ssa Liuzzo dell'Archeoclub, per la cortese attenzione e disponibilità.

sabato 30 maggio 2015

Il successo della conferenza tempiana di Francesco Giordano alla scuola Pizzigoni di Catania




                Il successo della conferenza tempiana di Francesco Giordano alla scuola Pizzigoni di Catania
"Turpe est in patria vivere et patriam non cognoscere": l'adagio pliniano è stato il motivo dominante della intensa serata all'insegna dell'entusiasmo per la storia catanese e siciliana, sul filone della vita e delle opere di Domenico Tempio, "Poeta nazionale" della Sicilia del Settecento: può così definirsi l'incontro svoltosi il 27 maggio, nel salone del Circolo didattico "G.Pizzigoni" di Catania, organizzato dall'Archeoclub della città etnea diretto con sapiente cura dalla prof.ssa Giusi Liuzzo, che ha avuto per relatore il dott.Francesco Giordano, studioso di storia patria e cultore delle memorie civiche.
Egli ha intrattenuto il folto e qualificato uditorio intorno alla figura del Poeta catanese, per rivalutarne gli aspetti di lirico satireggiante i vizi ed i costumi dei suoi contemporanei e limitare ad una ingiusta pubblicistica gli aspetti pornografici delle poesie erotiche, che se ebbero diffusione dopo la sua morte -quindi senza il consenso dell'autore- servirono all'epoca, circolanti in manoscritti, a "fari a lu seculu prucessi criminali" in senso etico, sferzando le corruttele dell'età illuminista. Inoltre la visio mundi di Tempio poeta civile, è del tutto inquadrabile nell'universo massonico, di cui egli fece parte, concretata a Catania nella Loggia latomistica di Ignazio V Principe di Biscari, il mecenate munifico a cui la città tanto deve, con altre pochissime famiglie, per la ricostruzione post terremoto e dopo le distruzioni laviche, come per la beneficenza e l'apporto delle nuove idee il Vescovo Ventimiglia di Belmonte, anch'egli iniziato alla Frammassoneria e sodale di Tempio, a cui la città etnea tanto deve per le opere di carità, che ne fecero un perfetto apostolo di Cristo.  La Catania e la Sicilia del Settecento furono all'avanguardia dell'Europa, ben più di quanto le capitali europee lo fossero della Sicilia: se a Parigi, ha precisato il relatore, si scriveva nell'Encyclopedie che Palermo era stata distrutta dal terremoto, cosa mai avvenuta, in Sicilia le riforme illuminate dei Vicerè Caracciolo e Caramanico aprivano le porte della modernità e alla Sicilia si deve il primato della prima Costituzione dell'evo moderno, quella inglese del 1812, scritta dall'abate Balsamo. Questo milieu culturale fu il mondo in cui visse e operò, con le sue indimenticabili favole teocritee e aristofanesche, Domenico Tempio.    Così la liberta di cui il Poeta narrò in una celebre lirica, ancora oggi mèta perfettibile, altro non è che la "religione nei limiti della ragione" che Kant riteneva unica via per la Conoscenza.
Letture di poesie tempiane sono state nell'occasione esposte a cura di Alessandro Pennisi; Vera Ambra editrice di Akkuaria (che ha pubblicato il libro  di F.Giordano "Domenico Tempio cantore della Libertà" nel 2011), ha infine precisato l'impegno che tutte le associazioni culturali debbono avere per coltivare le memorie storiche e perpetuarle nel tempo, nonchè la realtà che l'associazionismo deve fare rete per contrastare la sempre presente ignoranza. La luce dei tempi si dona infatti a chi sa, chi ignora è sempre destinato ad essere la marionetta nelle mani dei potenti di turno, che mai sono teneri con chi si fa guidare.
                                                                                                          ***

Alcune istantanee della manifestazione 
(qui il video:  https://www.youtube.com/watch?v=3ky5H5Qhd0Q ):







lunedì 20 aprile 2015

Conferenza su Tempio di F.Giordano : un articolo di A.Blandini su Prospettive


Conferenza su Tempio di F.Giordano : un articolo di A.Blandini su Prospettive

Un articolo intenso e interessante è apparso sul settimanale diocesano catanese Prospettive del 12 aprile, illustrando la conferenza su Tempio e la Catania del secolo XVIII tenuta dallo studioso Francesco Giordano, il 3 marzo u.s., nell'ambito del Viaggio tra le vie dell'Arte, organizzato da Akkuaria edizioni di Vera ambra, nella sede del Museo Emilio Greco, palazzo Gravina Cruyllas. L'articolo, a firma del noto e acribico prof.Antonino Blandini, cultore di storia patria ed esperto di eccelesiastica,  dona la relazione completa dell'evento, come è stile dell'autore e rende lo spirito di ciò che rappresentò il Poeta nell'evo suo. Lo riportiamo, con la pagina del periodico, ringraziando il prof.Blandini per la consueta affettuosità.




Maestro di satira aspra contro il potere
Domenico Tempio e la Catania del secolo dei Lumi

Prospettive - 12 aprile 2015
PRIMOPIANO

La sera di martedì 3 marzo,
una rivisitazione
attenta e puntuale della splendida
Catania settecentesca, dove nacque,
visse, operò e morì il “poeta della
libertà”, Domenico Tempio, è stata
fatta dallo scrittore, saggista e giornalista
dott. Francesco Giordano, autore
del volume “Domenico Tempio,
cantore della Libertà” (edito nel 2011
per i tipi di Akkuaria), durante la dotta
conferenza tenuta al primo piano
del palazzo principesco Gravina-
Cruyllas, sede dei Museo Civici
“Emilio Greco” e “Belliniano” dal
tema “Domenico Tempio e la Catania
del secolo dei Lumi” e promossa dall’Associazione
“Akkuaria” di Vera
Ambra, nell’ambito della XV edizione
del “Viaggio tra le vie dell’Arte”,
col patrocinio del Comune di Catania.
Il nostro illustre, ma dimenticato,
concittadino, “giacobino e rivoluzionario
della letteratura”, mise coraggiosamente
alla berlina i vizi e le falsità
dei suoi contemporanei. Tempio
è stato insuperabile maestro di satira
aspra e fustigatrice contro il potere,
spesso ottuso e ignorante, della corrotta
classe dominante, un attento
osservatore dei suoi concittadini.
Terzo di 7 figli di Giuseppe, commerciante
di legna, e di Apollonia
Arcidiacono, Domenico, detto Micio,
frequentò per alcuni anni il seminario
vescovile, ne uscì a 23 anni nel 1773.
Iscritto alla facoltà di Legge, non riuscì
a laurearsi, ma si dedicò agli studi
umanistici e dei grandi poeti. Tradusse
alcuni classici latini e lesse con
molto interesse Machiavelli e Guicciardini
e alcuni tra i più discussi rappresentanti
della cultura francese.
Gli estremi cronologici della sua vita
oscillano attorno al culto agatino: la
nascita, il 22 agosto 1750, durante le
grandi feste estive della Traslazione
delle reliquie di Sant’Agata e la morte,
il 4 febbraio 1821, mentre l’argentea
vara di Sant’Agata compiva il
trionfale giro esterno della città.
Domenico fu battezzato nella chiesa
sacramentale dei Santi Apostoli
Filippo e Giacomo (come sarebbe
avvenuto anche per Giovanni Verga),
dove sposò Francesca Longo che
morì nel dare alla luce una bambina,
alla quale fece da balia la cameriera
Caterina, in seguito sua fedele compagna
che gli diede un figlio, Pasquale.
Tempio, “poeta nazionale e riformatore”
siciliano, frequentò l’Accademia
dei Palladii e il principesco
Palazzo Biscari alla Marina, salotto
letterario e sede di Loggia massonica
del gran principe mecenate illuminato
Ignazio Paternò Castello di Biscari,
condusse una vita molto ritirata e
modesta. Imparò il francese dall’avvocato
Giovanni Ardizzone, coraggioso
patriota catanese che tanto aveva
sofferto per i suoi ideali politici.
Ottenne una pensione sul Monte di
Pietà Sant’Agata e sulla Mensa
vescovile e un sussidio dal Municipio
per interessamento dei suoi fidati
amici, tra cui diversi insigni accademici
e docenti universitari sacerdoti
della Chiesa di Catania governata da
un insigne vescovo filantropo palermitano,
mons. Salvatore Ventimiglia,
un protagonista innovatore e colto
della “rivoluzione culturale” di Catania:
Francesco Ferrara, Giovanni Sardo,
Domenico Gagliano, Francesco
Strano, illustri e colti esponenti dell’Intellighenzia
cittadina che potevano
accedere alla ricca e preziosa
biblioteca privata del Ventimiglia da
lui donata all’Università con l’obbligo
della consultazione pubblica e
gratuita e che oggi costituisce la
“Biblioteca Ventimilliana”. La cultura
catanese fu costretta a misurarsi
con le problematiche europee del
Giansenismo e dell’Illuminismo, con
i modelli muratoriani del “buon
gusto” e della “regolata devozione”
Gli amici di Micio erano legati da
vincoli di collaborazione e di amicizia
ai frequentatori del “piccolo
giardino del Tempio” per ragionar
di filosofia e di letteratura.
Morto all’età di 71 anni, Tempio fu
sepolto nella chiesa dei confratelli
dell’arciconfraternita “San Giovanni
Battista”, alla quale era stata
aggregata la “confraternità del
Monte di Pietà” sotto il titolo degli
Onorati Azzolini che avevano il
caritatevole ufficio di assistere i
condannati a morte per decapitazione,
nella strada Ferdinandea, già
San Filippo ed oggi Garibaldi,
distrutta dal bombardamento aereo
dei “Liberators” statunitensi scortati
dalla Caccia britannica il martedì
11 maggio 1943, fino ad allora
chiesa capitolare del Sovrano Militare
Ordine di Malta. La tomba del
poeta è così scomparsa tra le macerie.
Tempio, attraverso un percorso iniziatico
e framassonico, con sorprendente
e coraggioso realismo detestò
la crassa ignoranza popolare causa di
ogni male, la malvagità, la miseria
umana e l’ipocrisia perbenista della
società apparentemente puritana del
suo tempo ma ha avuto la sfortuna,
solo dopo 60 anni dalla morte, di
essere a lungo censurato e considerato
ingiustamente poeta “pornografico
ed erotico” a causa delle poesie
“licenziose” che non furono mai fine
a se stesse e che egli non volle pubblicare.
La rivalutazione critica del
poeta è avvenuta nel secondo dopoguerra
del Novecento.
Insieme al palermitano Giovanni
Meli, Tempio è considerato il più
grande poeta siciliano, autore di quel
capolavoro pubblicato postumo chiamato
“La Carestia”, anticlericale ma
non immorale e agnostico. Le sue
opere furono pubblicate nel 1814
dalla tipografia dell’Università
(stamperia di li Regi Studj) di cui era
gran cancelliere il vescovo.
Nella seconda parte dell’interessante
incontro culturale, è intervenuto lo
scrittore Tino La Vecchia che ha trattato
di “Catania e i suoi letterati”
focalizzando in particolare l’attenzione
sul Vate Mario Rapisardi, il
leggendario avversario di Carducci e
di Verga, e sul noto autore della
“Centona” Nino Martoglio, scrittori
che operarono attivamente, in campi
artistici ben definiti, nel vivace agone
culturale cittadino tra Ottocento e
Novecento.
Lo studioso ha concluso il denso
excursus letterario leggendo una bellissima
poesia del celebre commediografo
e regista “Nica”, in cui
emerge la ricorrente casistica dell’amore
svanito: l’inganno, la passione,
il tradimento, la vendetta.
Blanc


lunedì 9 marzo 2015

Conferenza su Domenico Tempio e la Catania settecentesca al Museo Greco di Catania








La conferenza su Domenico Tempio e la Catania settecentesca  al Museo Greco di Catania

Si è svolta il 3 marzo, nell'ambito del XV Viaggio tra le vie dell'Arte, rassegna culturale organizzata dall'associazione Akkuaria e animata da Vera Ambra, nei locali del Museo Emilio Greco, sito nel prestigioso e settecentesco palazzo Gravina Cruyllas principi di Palagonia (ove trovasi anche la casa natale-museo di Vincenzo Bellini), la conferenza "Domenico Tempio e la Catania del secolo dei Lumi", relatore Francesco Giordano, scrittore e giornalista nonchè autore del volume "Domenico Tempio cantore della Libertà", edito nel 2011 pei tipi di Akkuaria.
L'allocuzione, partecipata da numeroso e qualificato uditorio e corredata dalla proiezione del documentario breve, in prima assoluta, "Tempio e la Catania che fu" (realizzato dal relatore, ove si illustra la figura del poeta settecentesco e vengono lette due sue singolari liriche, su uno sfondo di immagini particolari), fu incentrata sulla disamina delle condizioni politiche della Sicilia del XVIII secolo, età che inizia con l'ultimo rogo in piazza della Santa Inquisizione isolana, che sarà abolita nel 1782 da due uomini illuminati, il Viceré Caracciolo e lo stesso Inquisitore Generale siciliano Monsignor Ventimiglia, già Arcivescovo di Catania. Questi ed altri importanti personaggi dell'epoca, in primis il Principe illuminato Ignazio Paternò Castello di Biscari a Catania, furono tutti frammassoni, e si inseriscono in quel "fil rouge" che vide Domenico Tempio, iniziato alla Loggia massonica biscariana sita nel palazzo del generoso patrizio, alla marina, nella città etnea, perfettamente integrato in tale visione, ed esprimente le istanze progressiste di quegli anni, che se da un lato culminarono nella Rivoluzione di Francia, dall'altro furono essenziali onde dischiudere le porte ai secoli della modernità.
In tutto ciò la figura di "Poeta nazionale" del Tempio che scelse la lingua siciliana per esprimere le sue denunce sociali, anche dure e sovente molto incisive verso i suoi contemporanei (che erano in massima parte esponenti del clero, sovente corrotto e di liberi atteggiamenti), in forma di poemetti, apologhi e carmi sociali, spicca del tutto come libera voce di "combattente del pensiero", la cui luce non si è spenta con la sua dipartita terrena, ma nelle battaglie per la Libertà conserva anche nel secolo XXI vivida attualità e grandezza, essendo egli un fiero fustigatore del vizio e difensore della virtù.  Bisogna leggere quindi la poesia tempiana, ha precisato il relatore, non in chiave erotica (del resto in vita Tempio non pubblicò mai le poesie licenziose), ma quale contraltare alle corruzioni etiche del tempo suo verso cui si scagliava, guidato dalla Ragione volterriana e degli Enciclopedisti, con adamantina coscienza di uomo libero.

A questo indirizzo Youtube il video che sunteggia la conferenza:

https://www.youtube.com/watch?v=t9gyeoKyGlc

(Le foto dell'evento qui pubblicate sono di Savio Pagano, che si ringrazia per la collaborazione)

giovedì 5 marzo 2015

Radio Zammù intervista Francesco Giordano in occasione del XV Viaggio tra le vie dell'Arte




Radio Zammù intervista Francesco Giordano in occasione del XV Viaggio tra le vie dell'Arte

L'emittente radiofonica "Radio Zammù", espressione dell'Università di Catania, ha dedicato un servizio, di Luigi Provini, alla manifestazione culturale "Viaggio tra le vie dell'Arte", che si sta svolgendo a Catania nei locali del Museo Emilio Greco, patrocinatore il Comune etnèo.

Il servizio, con le foto dei protagonisti, si può vedere cliccando questo link:
http://radiozammu.it/viaggio-tra-le-vie-dell-arte.htm

Vi è una breve descrizione e una intervista a Francesco Giordano, udibile cliccando questo link:

https://www.mixcloud.com/radiozammu/viaggi-tra-le-vie-dellarte-francesco-giordano-gabriella-rossitto-e-liliana-nigro/

martedì 24 febbraio 2015

Conferenza su Domenico Tempio, Catania 3 marzo 2015 ore 16,30 Museo Emilio Greco




Nell'ambito della XV edizione di "Viaggio tra le vie dell'Arte"
organizzata dall'Associazione Akkuaria 
col patrocinio del Comune di Catania

martedì 3 marzo 2015 alle ore 16, 30
nei locali del Museo Emilio Greco di Catania
piazza San Francesco all'Immacolata 3

si terrà la conferenza :
  "Domenico Tempio e la Catania del secolo dei Lumi"
relazionerà Francesco Giordano, scrittore
autore del libro "Domenico Tempio cantore della Libertà", ed.Akkuaria 2011

lunedì 23 febbraio 2015

XV edizione di "Viaggio tra le vie dell'Arte", Associazione Akkuaria, Catania Museo Emilio Greco, 27 febbraio - 14 marzo 2015




XV edizione di “Viaggio tra le Vie dell’Arte”

Dal 27 febbraio al 15 marzo 2015, presso i locali del Museo Emilio Greco, con il patrocinio del Comune di Catania, si svolgerà la XV edizione di “Viaggio tra le Vie dell’Arte” una manifestazione artistico-letteraria organizzata dall’Associazione Akkuaria.
La Rassegna è una manifestazione ideata e promossa con lo scopo di favorire l’offerta e lo scambio culturale con le realtà che operano nel campo dell’arte, delle tradizioni, del sociale.
Il valore delle “Arti” e l’importanza della “Conoscenza” sono le solide radici che Akkuaria ha ben piantato in diverse Città Italiane e anche all’Estero dove ha partecipato a importanti appuntamenti tra cui l’Epidairis Festival della Cultura (Dubrovnik), la Fiera internazionale del Libro di Belgrado, La fiera internazionale del Libro di Pechino, ecc.
L’Associazione Akkuaria al compimento dei sui quindici anni di intensa attività, vuole raccontare in breve quelli che sono stati i risultati più importanti. In ultimo il riconoscimento, attraverso un concorso cinematografico proposto da Gold Elephant World – International Film & Musical Festival, e che riguarda esclusivamente i Libri degli Autori di Akkuaria (Catania 16 -23 Aprile 2015).  Si tratta di un progetto di incontro e confronto tra i nostri Autori e registi, e creativi esordienti. Un’iniziativa che principalmente fa appello alle enormi potenzialità e all’alto valore del cinema, prestato a favore della promozione letteraria.
Il progetto è il risultato di una fattiva collaborazione con il Festival iniziata nella primavera di quest’anno ed è anche il primo passo per entrare in contatto con una “realtà” piuttosto ambita da tutti gli scrittori. Il Festival in questione è giunto alla sua quarta edizione ed è già una realtà apprezzata nel panorama della cinematografia internazionale.
Il tema di quest’anno di Viaggio tra le Vie dell’Arte è dedicato a Catania e ai personaggi che l’hanno resa celebre nel mondo, attraverso gli interventi proposti da studiosi e storici. Il compito di presentare alcuni di loro saranno: Mons. Gaetano Zito, Vicario Episcopale dell’arcidiocesi di Catania, Dora Marchese, dottore di ricerca in Filologia Moderna e in Italianistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, Orazio Licandro, Professore ordinario di Diritto romano all’università Magna Grecia di Catanzaro e Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Giovanni Pasqualino, Direttore del giornale online Bellininews, Francesco Giordano, giornalista, Tino La Vecchia, docente,  e altri.
Viaggio tra le vie dell’Arte, in contemporanea alle attività proposte all’interno del Museo Emilio Greco, toccherà alcuni punti storici della città e condividerà alcune iniziative proposte da altre Associazioni, quali “La Piazza dei Libri”. L’Associazione Gammazita, promotrice dell’iniziativa, ha realizzato una biblioteca a cielo aperto, permanente e gratuita, dove è possibile condividere oltre ai Libri e alle tante attività anche la possibilità di gustare degli ottimi pranzi cucinati da Rocket from the Kitchen in loco, o bere un semplice caffè o una birra alla spina, all’aperto, seduti tra gli scaffali della biblioteca. Altri momenti di condivisione, anche con Rocket from the Kitchen, proseguiranno dalle 20.00 in poi presso i locali dell’Ostello degli Elefanti, Via Etnea 28.
Sant’Agata, Vincenzo Bellini, Domenico Tempio, Emilio Greco, Ercole Patti, Angelo Massimino sono alcuni dei tanti ”ospiti illustri” che ci accompagneranno in questa lunga kermesse proposta da Akkuaria.
Questo il programma
venerdì 27 febbraio ore 16.30 /19.00
“Omaggio a Maurizio Citti, il Van Gogh di Catania”
Saluti, apertura lavori e inaugurazione delle mostre.
Partecipano con le loro opere: Maria Tripoli, Luisa Millo, Katia Aquilotti, Katia Caruso, Anastasia Guardo, Salvatore Barbagallo, Pippo Failla, Giuseppe Lo Presti, Antonio Timpanaro
– World of Mists gli Artisti del Fantasy
Saranno esposte le tavole di: Mauro Dal Bo, Antonio De Luca, Ignazio Piacenti, Luca Strati, Claudio Acquaviva, Claudio Strati, Giacinto Platania, Gain, Diego Navarrete, Vtibor, Paolo Pantalena e Lucio Parrillo.

Allestimento a cura di Savio Pagano
Performance dal vivo di Ignazio Piacenti
– Interverranno le poetesse
Ida Giulia La Rosa, Gabriella Rossitto, Cinzia Sciuto
Ore 20 Ostello degli Elefanti – Via Etnea, 28
“Catania e dintorni” apertura della mostra fotografica di Alberta Dionisi
Sabato 28 febbraio 2015 ore 16.30 /19.00
Vincenzo Bellini, Il “cigno” di Catania
Conferenza a cura di Giovanni Pasqualino, Direttore Bellininews
“Agata e Dusmet: riferimenti della Chiesa a Catania”
Conferenza a cura di mons. Gaetano Zito, Vicario Episcopale Arcidiocesi di Catania
Domenica 1 marzo 2015 ore 9.30 /13.00
Medicina olistica integrale ed equilibrio psico-fisico e spirituale
Conferenza a cura del dott. Rosario Pappalardo

Da sempre la cultura occidentale è basata sul positivismo materialista e quella invece orientale sulla filosofia e il misticismo. Ogni civiltà percorre, nella sua singolare realtà, una strada alternativa e ogni cultura genera una medicina. La medicina occidentale ha come fine quello di combattere la malattia e la sofferenza e di ricercare la salute e il benessere psicofisico attraverso l’uso dei medicinali e della potente chimica; quella orientale invece, ha la sua culla nel Taoismo e ha elaborato terapie come lo shiatsu, l’agopuntura, la reflessologia, cure naturali, il cui fine è quello di mantenere lo stato di salute attraverso l’equilibrio energetico dei processi vitali dell’organismo.

Lunedì 2 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Catania e le sue periferie
Presentazione dell’Orchestra infantile Falcone Borsellino
a cura di Alfia Milazzo, Presidente Fondazione La città invisibile
Incontro con i Poeti di Akkuaria
Interverranno: Rita Maria Coppa, Beatrice Gradassa
Catania e il suo amato Presidentissimo Angelo Massimino
Interviene il dott. Alessandro Russo

Martedì 3 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Domenico Tempio e la Catania del secolo dei Lumi
Francesco Giordano, scrittore
Catania e i suoi Letterati
a cura di Tino La Vecchia, scrittore
Presentazione di KaltaComics
Evento di cartoni animati, fumetti, cosplay e videogiochi
a cura dell’Associazione Tata Matilda

Mercoledì 4 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Catania e le sue periferie
Ricordando Rosa Balistreri
intervento di Cinzia Sciuto
Presentazioni dei libri
“Vortice di stelle” di Sabina Finocchio
“Una lezione di Vita: Messaggio a mo figlio sull’Amore” di Patrizia Marcenò

Giovedì 5 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
La poetica dell’Eros
Tango: Sensualità e Passione
conferenza di Anna Maria Ciccia, Direttrice Centro Biodanza della Sicilia
Letture di brani tratte dalle opere di:
Vera Ambra, Mariella Sudano, Maria Tripoli, Marta Limoli

Venerdì 6 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Catania e le sue periferie
Presentazioni dei libri
Jù fazzu ’nsoccu mi piaci fari di Pippo Nasca, poeta e scrittore
Con l’inchiostro dei vostri occhi di Mariano Campo
interviene Nicola Savoca, giornalista
Voce Alberto Bonavia, attore
Parole e poesie di Sicilia con Cinzia Sciuto

Sabato 7 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Tra amore e fantasia
Presentazioni dei libri
Fantasilandia di Giusi Lo Russo
Sprazzi di Nebbia di Paolo Tortorici
Premiazione Concorso letterario di Poesia e Narrativa Parlami d’amore

Domenica 8 marzo ore 9.30 /13.00
Essere Donna nel terzo millennio
Interviene l’Avv. Loredana Mazza, presidente Centro Antiviolenza Galatea
Parole e poesie da una terra lontana
Appunti di viaggio di Daniele Brinzaglia e Fabio Bronzini
ambasciatori di Akkuaria in Indonesia
Interventi artistici di Alosha e Carlo barbera

Lunedì 9 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Quando la realtà supera la fantasia
Presentazione dei libri
Esca viva di Vera Ambra
Il vecchio che vendeva il tempo di Alessandro Scardaci
con Angelo Mattone e Valeria Lo Bianco
Martedì 10 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
La Catania del cuore
Presentazioni dei libri
Nelle trincee del mare di Alfredo Sorbello
Testimonianze e generi del Costume in Sicilia di Marilisa Yolanda Spironello
Interverranno le prof.sse Melita Leonardi e Teresa Di Blasi
Incontro con lo scrittore catanese Domenico Trischitta
Mercoledì 11 Marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Cultura e benessere

Presentazione del progetto didattico-scientifico-nutrizionale e motorio, LA CITTÀ OBESOGENA, diretto da Pippo Sicilia, dottore in Scienze della Nutrizione Umana Pr.D in Fisiologia di Distretti Corporei
Il progetto è patrocinato dall’Istituto Nazionale Dieta Mediterranea e Nutrigenomica,
Accademia Internazionale Dieta Mediterranea di Nicotera e Fondazione per la lotta all’obesità infantile Roma
Incontro con lo scrittore e poeta catanese Santino Mirabella

Giovedì 12 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Da dis-abile a Bis-abile
presentazione del libro
Disabilità “risorsa” dell’uguaglianza, di Carmelo Mazzaglia
interverrà il dott. Sebastiano Granieri, psicologo

Venerdì 13 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Catania nella letteratura
Ricordando Concetto Marchesi, Storico italiano della letteratura latina (Catania 1878 – Roma 1957)
Conferenza di Orazio Licandro, Professore ordinario di Diritto romano all’università Magna Grecia di Catanzaro

Omaggio a Ercole Patti
Conferenza di Dora Marchese, dottore di ricerca in Filologia Moderna e in Italianistica
Testimonianze di Valentina Ferrante, nipote di Ercole Patti

Sabato 14 marzo 2015 ore 16.30 /19.00
Parole e poesie di Sicilia con Alessio Patti
presentazione del libro
Domani è un altro sole di Mario Cernigliano
Racconti di parallela quotidianitàdi Laura Rapicavoli
Proiezione dei “Booktrailer d’Autore” partecipanti al concorso Gold Elephant World – International Film & Musical Festival.

Domenica 15 marzo 2015 ore 12.30 Ostello degli Elefanti
chiusura delle attività con la festa di “Arrivederci”.
a cura dell’Associazione Rockt from Kitchen,

Le attività giornaliere proseguono:
da mercoledì a domenica nella tarda mattinata nella Piazza dei libri, Piazza Federico II di Svevia (Castello Ursino), dove sarà anche possibile consumare il pranzo di Rocket from the Kitchen.
e martedì a sabato dalle 20 in poi presso i locali dell’Ostello degli Elefanti, Via Etnea 28
Collaborano alla realizzazione della Rassegna:
AICS Associazione Italiana Cultura e Sport, Associazione Italiana Artists & Creatives, Associazione di promozione sociale Anterao, Fondazione La città invisibile, Centro Antiviolenza Galatea, Galleria dei Verticalisti, Demetra Officina Fotografìa, Associazione Tata Matilda, Associazione Rockt from Kitchen, Ostello degli Elefanti, Associazione Gammazita, Radio Zammù


INFO:

Periodo di svolgimento: 27 febbraio-15 Marzo 2015
Luoghi : Museo Emilio Greco piazza San Francesco 3 (1º piano) Catania
Piazza dei libri Piazza Federico II di Svevia (Castello Ursino),
Ostello degli Elefanti, Via Etnea 28
SITO WEB: www.viaggiotraleviedellarte.it

Referente
Vera Ambra 3394001417

giovedì 5 febbraio 2015

Sant'Agata, Catania 4 - 5 febbrajo 2015


Nei giorni solenni, 4 e 5 febbraio, in cui la Vergine dilettissima Agata protomartire, abbraccia novellamente la sua Catania e il mondo, col giro fra il popolo, specie i più afflitti e bisognosi che ella ama di un sentimento speciale (perciò non ci stancheremo mai di dire che il vero momento mistico del percorso del fercolo è il 4 febbraio, nelle zone arcane fra la piazza Stesicoro e la via del Plebiscito...), come nei secoli precedenti il cristianesimo la splendidissima Iside navigera svolgeva il ruolo di protettrice della città etnea e del mondo ("Tu sei Santa, sei l'eterna salvezza del genere umano..", scrive Apulejo nelle Metamorfosi), la celebriamo pubblicando alcune immagini fotografiche che scattammo personalmente, nonché con le parole del celeberrimo panegirico che San Metodio siracusano vescovo di Costantinopoli scriveva (842) in onore della "santa e piccirìdda", come si afferma fra la gente catinense:
"Martyrum sicularum eximiam reginam... vere non est alia civitas quae experta sit sanctos cives suos ita sibi propitios, sicut Agatham regio Catinensis" : ovvero, 'O tu regina delle martiri di Sicilia, veramente non c'è nessuna altra città che come Catania e i suoi cittadini sperimentarono in modo tanto propizio, la protezione di Agata'.





Il fercolo in piazza della statua o dei martiri  a Catania, 4 febbrajo ore 11




Il fercolo in via Vittorio Emanuele angolo via Plebiscito (luogo detto popolarmente "a Sardo"), Catania circa la mezzanotte fra il 4 e 5 febbrajo

domenica 11 gennaio 2015

In memoria delle vittime degli attentati terroristici di Parigi: Libertà, Eguaglianza, Fratellanza




LIBERTA'
EGUAGLIANZA
FRATELLANZA

contro ogni fanatismo, perchè trionfi sempre la Luce

Civiltà contro la barbarie

In memoria delle vittime degli attentati terroristici di Parigi, 7-9 gennajo 2015