mercoledì 25 maggio 2016

Visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e Catania, intervista e cronache


Pubblichiamo due articoli, di cui una intervista  sulla recente visita di S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto ed a Catania:

Intervista / Il principe Emanuele Filiberto in Sicilia: “Noi Savoia abbiamo radici forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui”

Il principe Emanuele Filiberto di Savoia è stato in visita in Sicilia per due giorni. La collocazione dell’immagina votiva della Beata Maria Cristina di Savoia nella cappella dello Spasimo, nella basilica di San Nicolò, è  stato il motivo della visita del principe, in rappresentanza di casa Savoia, in onore di una loro antenata. La sua visita, voluta dagli ordini dinastici della Real Casa di Savoia che hanno accolto il principe con calore e affetto, è stata un momento di grande impatto per la città di Noto che intanto festeggiava la 37° edizione dell’infiorata. Manifestazione ormai conosciuta in tutto il mondo che ogni anno, nella terza domenica di maggio, si svolge con grande presenza di pubblico.
La Beata Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II di Borbone morì a soli 24 anni dando alla luce il suo primo figlio (il futuro Francesco II re delle due Sicilie) il 31 gennaio 1836. Donna pia e devota durante la sua breve vita aiutò sempre con gioia  e abnegazione i bisognosi e durante il periodo in cui fu regina consorte del regno delle due Sicilie fece graziare tutti i condannati a morte. Nel 1859 la Santa Sede la rese venerabile e il 2 maggio 2013 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto, riguardante un miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione. Il 25 gennaio 2014 nel Pantheon dei sovrani Borboni, la Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove ella riposa, si è tenuto il rito di beatificazione alla presenza di molti membri di casa Savoia e della casa borbonica.
Il principe Emanuele Filiberto, dopo aver partecipato alla funzione religiosa, ha visitato la città di Noto fermandosi spesso con la gente per le consuete foto di rito, strette di mano e commenti sulla bellezza del luogo. Pranzo a palazzo Impellizzeri e poi visita al palazzo Nicolaci, dove ha potuto ammirare dai balconi dello splendido edificio l’infiorata. Il giorno dopo il principe era atteso a Catania per inaugurare la mostra dedicata al centenario della Grande Guerra, nel sacrario della chiesa di San Nicolò l’Arena, ma per motivi di tempo ha potuto visitare solo la biblioteca Ursino Recupero, all’interno del poderoso complesso del monastero dei Benedettini. Anche questa visita è stata dedicata ai suoi antenati, infatti la delegazione di Catania delle guardie d’onore alle reali tombe al Pantheon ha “adottato” facendo spolverare e pulire due busti raffiguranti i re Umberto I e Vittorio Emanuele III, allocati nella sala Guttadauro dal 1934. Il principe dopo aver firmato il registro degli ospiti illustri ha ricevuto una targa artistica a ricordo della visita. L’evento è stato curato dal dott. Francesco Giordano il quale, con la direttrice della biblioteca, dott.ssa Rita Carbonaro, e il commendatore Giuseppe Valore, hanno ricevuto dalle mani del principe una targa di riconoscimento per l’importante lavoro svolto.
Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, prima di lasciare la biblioteca, ha risposto ad alcune domande che  gli abbiamo rivolto.
– Che ricordi sono impressi nella sua memoria quando, insieme ai suoi genitori, è venuto per la prima volta in Italia nel marzo 2003?
“Ricordi emozionanti, scoprivo la mia patria. Noi Savoia abbiamo radici molto forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui. Subito dopo la mia visita a Napoli sono stato in Sicilia per il rally dell’Etna”.
– Le sue bimbe sono ormai adolescenti, cosa vuole trasmettere loro da genitore e come membro di una così antica e nobile dinastia?
“Una scala di valori importanti per essere pronte poi, da adulte, a viaggiare da sole. Sono importanti la famiglia, le radici vere. Con mia moglie e le bambine veniamo spesso in Italia, è giusto che conoscano il loro paese”.
– Gli ultimi re d’Italia non riposano in patria, a che punto sono gli accordi per poterli seppellire al Pantheon?
“Adesso i tempi sono maturi e la nostra richiesta al governo e al presidente del Consiglio Renzi è stata fatta. Noi vogliamo comunque che le salme degli ultimi re d’Italia riposino al Pantheon insieme agli altri re e non nella basilica di Superga, come qualcuno aveva proposto”.
– La regina Maria Josè è stata sempre descritta nei libri di storia e nelle biografie a lei dedicate come una donna forte, una protagonista del suo tempo che non si limitava ad essere la consorte del futuro re d’Italia, cosa non gradita a molti politici del tempo. Nella vita privata con voi nipoti come era?
“Una nonna fantastica, molto presente, interessante, un libro di storia vivente. Ho ricordi meravigliosi che mi legano a lei”.
Gabriella Puleo
 Da La Voce dell'Jonio, periodico cattolico, 25 maggio 2016: http://www.vdj.it/?p=40093

Emanuele Filiberto di Savoia a Catania

Visita del Principe Emanuele Filiberto nella Civica biblioteca di Catania e cena al Circolo Canottieri Ionica
Visita privata di Sua Altezza il Principe Reale Emanuele Filiberto di Savoja, svoltasi per la prima volta -nonostante egli sia stato in altre occasioni a Catania- nei settecenteschi locali delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero, accolto dalla direttrice dottoressa Rita Carbonaro. L’augusto ospite, accompagnato dal delegato regionale per gli Ordini Dinastici di Casa Savoja  comm.avv.Francesco Maria Atanasio, dal Vicario per Catania Avv.Giovanni Vanadia,  dall ‘ ex  Presidente del Circolo Canottieri Jonica Cav. Francesco Calabrese Di Martino, è arrivato nei locali dell’ex monastero alle 9 – accolto dal Delegato per Catania delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ing. Salvatore Caruso, dall’ex delegato comm. Giuseppe Valore, e dal dott. Francesco Giordano, Guardia d’Onore e organizzatore dell’evento e della “cura” dei busti dei Re d’Italia Umberto I e Vittorio Emanuele III (questo unico esemplare esistente in città), allocati nella sala Guttadauro della Biblioteca, i quali ad opera delle Guardie d’Onore sono stati ripuliti da ditta specializzata e “adottati” dalla delegazione etnea, che ne cura la valorizzazione, con uno speciale pannello illustrativo della loro storia, ivi collocato per l’occasione.  La presenza del Principe ha avuto l’obiettivo di riconsegnare alla città tali monumenti del nostro comune passato, nonché fare scoprire la bellezza di quel luogo incantato: Emanuele Filiberto ha voluto compiere il percorso che all’interno della pregevolissima sala Vaccarini, affrescata dal Piparo nel XVIII secolo -ove fra l’altro sono stati girati 19 films- porta alle scaffalature lignee superiori, per ammirarne compiutamente la bellezza. Egli è rimasto notevolmente colpito ed ammirato,  del prestigio dei luoghi e della accoglienza catanese. Nella sala del refettorio piccolo si è compiuta la piccola cerimonia della consegna di una artistica targa al Principe da parte delle Guardie catanesi, e il regale ospite ha a sua volta consegnato le targhe di riconoscimento alla direttrice della biblioteca, al comm.Valore ed al dott.Francesco Giordano, per aver contribuito alla riuscita manifestazione.  Dopo il saluto della città dato dal Vice Sindaco Marco Consoli,  il Principe ha voluto sobriamente ringraziare tutti per averlo accolto in questa splendida biblioteca, restaurata  sotto la  Direzione del Soprintendente ai Beni Culturali arch. Fulvia Caffo, da pochi giorni in quiescenza.
Il libro degli ospiti della biblioteca è stato siglato col titolo di “Principe di Piemonte e di Venezia”, tra i tanti titolati , il Principe “volante” ( ha  vinto circa 200 cronoscalate automobilistiche fino agli anni 2000, e oggi Presidente della Scuderia Etna) Enrico Grimaldi di Nixima, che la sera prima, accompagnato dalla moglie ,Principessa Sandra, col Delegato Atanasio, era stato invitato dal Presidente della Jonica Ing. Francesco Lupo e signora Valentina, e dall’ex Presidente Francesco Calabrese e signora Emma, e si era intrattenuto a cena, sul lungomare ogninese, con il Principe sabaudo, nei prestigiosi locali del Circolo che sta per compiere 90 anni dalla sua costituzione.  Dopo la partenza del Principe, per precedenti impegni assunti, la mostra per il centenario della grande guerra, allestita all’interno della chiesa di San Nicola la Rena innanzi al Mausoleo dei Caduti e inviata a Catania dall’Istituto delle Guardie, è stata inaugurata alla presenza del Delegato degli Ordini Dinastici avv. Francesco Atanasio, con il Vice Sindaco di Catania Marco Consoli e moltissimi intervenuti; tra essi la signora Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, che era una Guardia d’Onore ed ella stessa fa parte del sodalizio; l’Onorevole Nello Musumeci, il Barone Giovanni Ventimiglia e signora, i consultori del Regno prof.Suriano, Cuva e Guarino, giornalisti alcune giovani promettenti del bel canto lirico, la soprano Nadia Suriano e il mezzosoprano Roberta Celano, recentemente esibitesi nei locali della chiesa di San Camillo, l’una con  romanze di Francesco Paolo Tosti, l’altra per un concerto di arie d’opera verdiane.
Dal sito Catania VIP: http://www.cataniavip.it/emanuele-filiberto-di-savoia-a-catania/


lunedì 16 maggio 2016

La visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e nella Biblioteca Civica di Catania


         La visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e nella Biblioteca Civica di Catania

"Sono felice di avere visitato una Noto infiorata e la città di Catania che amo tanto, con questa splendida biblioteca". Con queste parole SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja, ha voluto suggellare la visita , il 14 e 15 maggio, di due giorni in Sicilia, in occasione della benedizione dell'immagine votiva della Beata Maria Cristina di Savoia, sua ava, collocata nella cattedrale di Noto per volontà del Vescovo Mons. Staglianò, che ha accolto l'augusto ospite -giunto in visita privata, ospite degli Ordini Dinastici di Casa Savoja per la Sicilia, guidati sapientemente dal comm.avv.Francesco Atanasio- e della visita, nella città di Catania, delle biblioteche riunite "Civica e U.Recupero", già benedettina, ove ha riconsegnato al mondo i busti, spolverati e e puliti dopo 84 anni di oblio, delle LL.MM. i Re Umberto I e Vittorio Emanuele III (quest'ultimo unico esemplare in città), allocati sin dal 1934 nella sala Guttadauro della Biblioteca medesima.
Mentre il solenne pontificale cantato anche in lingua latina, nella Cattedrale di Noto, fu imperniato sulla celebrazione delle virtù della Beata Sabauda Maria Cristina, con il grandissimo bagno di folla, a tratti imprevedibile e difficilmente gestibile dal servizio d'ordine, (in chiesa erano le Guardie d'Onore alle reali Tombe del Pantheon, gli insigniti degli Ordini al Merito Civile e Maurizio e Lazzaro) che ha accompagnato il Principe Emanuele Filiberto sia in chiesa che durante il giro dell'infiorata che nel fine settimana allietava la ridente cittadina del sud della Sicilia, la visita a Catania, mattutina per impegni dell'Ospite illustre che non ha potuto inaugurare la mostra di copertine della Domenica del Corriere sul centenario della grande guerra (poi apertasi col saluto del Comm. Atanasio e del Vice Sindaco di Catania Marco Consoli), si è svolta in perfetta compostezza e regale semplicità, potendo il Principe, introdotto dal Delegato Atanasio e dal Vicario di Catania avv.Giovanni Vanadia  nonché densamente guidato dal nume tutelare della Biblioteca, la dott.ssa Rita Carbonaro, ammirare la preziosità unica al mondo della settecentesca sala Vaccarini, i libri ed incunabuli ivi posseduti, gli affreschi e la magìa di quel mondo straordinario ove l'aquila barocca ha chinato le ali per fissarsi nell'eterno.
I busti dei Re d'Italia Umberto I e Vittorio Emanuele III, "adottati" dalla Delegazione di Catania delle Guardie d'Onore al Pantheon (capitanata dal cav.uff.ing. Salvatore Caruso), hanno avuto il corredo illustrativo di un pannello ove è narrata la loro storia e genesi: esso, come varii aspetti dell'evento, è stato curato dalla Guardia d'Onore dott.Francesco Giordano, il quale con la Direttrice e il Comm. Giuseppe Valore ex Delegato di Catania, hanno ricevuto una targa di riconoscimento per l'opera svolta, dalle mani di Sua Altezza il Principe; mentre all'ospite è stata donata una targa artistica in ricordo della regal visita, ed egli ha firmato il registro dei visitatori della biblioteca con la dicitura "Principe di Piemonte e di Venezia". All'evento erano presenti, tra gli altri, oltre al Vice Sindaco Consoli per il Comune, il Principe Enrico Grimaldi di Nixima, il barone Ventimiglia dell'istituto dei Castelli, il presidente del Circolo canottieri Jonica Francesco Calabrese Di Martino, e i Consultori del Regno barone prof.Pietro Suriano, dott.Filippo Cuva, prof. Mauro Guarino; tra i politici, l'Onorevole Nello Musumeci, e molte altre autorità e cittadini -fra cui la signora Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti, già Guardia d'Onore ed ella stessa facente parte del sodalizio- hanno poi concorso alla inaugurazione della mostra, allestita all'interno della chiesa monumentale di San Nicola la Rena, all'ingresso del Mausoleo dei Caduti delle due guerre, inaugurato proprio da Re Vittorio Emanuele III nel maggio 1930.
                                                                                                              ***











venerdì 6 maggio 2016

Successo della conferenza su Regno d'Italia e Regno d'Epiro nella chiesa catanese di san Camillo


Pubblichiamo alcune immagini e il video della conferenza sul tema: "Regno d'Italia e Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", svoltasi il 23 aprile con grande successo; a seguire le cronache dell'evento: dal periodico La Voce dell'Jonio, di cui ringraziamo il Direttore, al settimanale diocesano catanese Prospettive (dell'otto maggio c.a.), per cui siamo grati all'amico prof.Blandini.





Qui il link del video: https://www.youtube.com/watch?v=nb8GPJTC4Wg

Storia e attualità / Conferenza a Catania su “Regno d’Italia e Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”

Un pubblico numeroso e qualificato ha partecipato – come si legge in una nota stampa – alla conferenza su “Regno d’Italia e Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”, organizzata dal Circolo dell’informazione di Catania in stretta collaborazione della delegazione etnea dell’Istituto nazionale per la Guardia d’onore alle reali tombe del Phantheon, che si è svolta a Catania il 23 aprile nella monumentale sagrestia della chiesa di San Camillo dei Mercenari ai Crociferi di Catania.
L’evento, introdotto dalla Marcia Reale e dall’Inno greco, che è anche epirota, è stato aperto dalla presidente del circolo, dott.ssa Annamaria Agosta, che ha parlato del compito culturale e della diffusione di tematiche fondamentali del sodalizio; a seguire il delegato Ingortp (l’associazione che raccoglie le Guardie d’onore), l’ingegnere Salvatore Caruso, ha chiarito lo scopo dell’Istituto. L’importanza dell’incontro è stata sottolineata anche dalla lettera del Principe d’Epiro don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, inviata per l’occasione, nella quale viene precisato quanto sia importante conoscere la storia di questa piccola e coraggiosa nazione nel novero delle patrie che l’Europa deve tutelare; il messaggio del prof. A. Colleoni ha inteso affermare come sia necessario delineare l’identità degli epiroti nel presente come nel passato; la relazione dell’on. Rallo, letta in assenza dell’autore dalla dott.ssa T. Lisi, ha narrato la storia dell’Epiro nel biennio 1914-16 che lo vide nascere e soffocare come entità autonoma, monarchica o repubblicana secondo alcuni, comunque indipendente.
Il dott. Francesco Giordano, segretario del Circolo dell’informazione,  ha illustrato i legami di Catania col Re epirota Pirro, dalla sua venuta in Sicilia nel 278 a. C. al significato dell’elefante simbolo civico connesso al sovrano balcanico, e ha svolto una disamina sul ruolo di Casa Savoia nella storia del XX secolo, con la figura centrale del Re Vittorio Emanuele III, che salvò l’Italia sia combattendo da soldato nel primo conflitto mondiale e galvanizzando col convegno di Peschiera il valore nazionale nel 1917, sia garantendo la continuità statale nei tragici momenti dell’estate 1943.
Con la solita intensa passione è intervenuto l’avv.Nello Pogliese, che ha inteso – si sottolinea nel comunicato stampa – non già limitarsi alla Grande Guerra, ma analizzare la gloria di Casa Savoia nel corso della sua storia per l’Unità nazionale, dalla fondamentale importanza dello Statuto Albertino ai codici penale civile approvati durante l’età monarchica, con paragoni che fanno vergognare per l’attuale situazione politica. Pogliese ha, con commozione, ricordato come l’Italia sia in qualche senso “morta” il giorno dell’esilio di Re Umberto II, 13 giugno 1946, ma quanto oggi resti importantissima la divulgazione storica del periodo monarchico, nonché l’orgoglio di dirsi tali, anche in tempi repubblicani.
A concludere la serata un momento musicale molto applaudito: una brillante esibizione del giovane mezzosoprano Roberta Celano, accompagnata dalla pianista Miriam Giuffrida, che ha eseguito “Malia” e ‘”A Vucchella”, romanze di Francesco P. Tosti, di cui si è voluto ricordare il centenario della morte.
M. P. R.
 http://www.vdj.it/?p=39511

Da Prospettive 8 maggio 2016